Un bene confiscato alla mafia a Corleone diventa sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri. La sezione corleonese dell’Anc, che raggruppa militari dell’Arma in congedo, sarà ospitata in alcuni locali dell’ex abitazione del boss Rosario Lo Bue in via Salvatore Aldisio. L’inaugurazione è avvenuta questo pomeriggio, in occasione del II° Raduno Interprovinciale ANC, nel giorno dell’arresto di Matteo Messina Denaro e un giorno dopo il 30esimo anniversario della cattura di Salvatore Riina, avvenuta il 15 gennaio del 1993.
La sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri è stata intitolata al tenente colonnello Giuseppe Russo e alle vittime di mafia. Il colonnello Russo fu ucciso da Cosa nostra la sera del 20 agosto 1977 a Ficuzza, mentre passeggiava con l’amico Filippo Costa. A sparare furono Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Vincenzo Puccio e Giuseppe Greco. Al tenente colonnello dell’Arma, medaglia d’oro al valore civile, sono stati resi gli onori ed è stata deposta una corona di fiori.
Nel giardino antistante l’edificio è stata piantata una talea, ovvero una piantina proveniente dall’albero Falcone, in via Notarbartolo a Palermo. Al taglio del nastro hanno preso parte tra gli altri il comandante del Gruppo carabinieri di Monreale, tenente colonnello Giulio Modesti, il presidente nazionale dell’Anc, generale di Corpo d’Armata Libero Lo Sardo, Benedetta Russo, figlia del tenente colonnello Russo, il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi, la giunta, consiglieri comunali, le delegazioni dell’Anc, il sindaco di Campofiorito Giuseppe Oddo, l’assessore Biagio Gennusa in rappresentanza del Comune di Roccamena, autorità civili e militari locali.
Al termine della cerimonia, in programma una visita al Cidma, il Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia, e il concerto della fanfara del XII Reggimento Carabinieri Sicilia nella Chiesa di Sant’Agostino. Attualmente, l’ex abitazione di Lo Bue è sede del Consorzio Sviluppo e Legalità e del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca mediterranea il cui personale gestisce la Cascata delle Due Rocche a Corleone. Altri spazi saranno occupati dal Gruppo comunale di Protezione civile.
Il Comune ha messo a disposizione dell’Associazione due stanze al secondo piano della palazzina dove abitavano i familiari del boss Lo Bue, che è stata sgomberata a giugno del 2017, a seguito di un provvedimento dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati. È stata poi affidata all’amministrazione comunale per fini istituzionali. L’ANC non ha scopi di lucro, promuove e partecipa ad opere di volontariato per finalità assistenziali, sociali e culturali.
“Tra i compiti del nostro Comune – dice il sindaco Nicolò Nicolosi – ci sono anche la promozione e il potenziamento delle attività sociali consentite all’interno degli edifici pubblici. Con la presenza dei carabinieri in congedo, della Forestale, del Consorzio Sviluppo e Legalità e presto della Protezione civile comunale, l’edificio di via Salvatore Aldisio, a pochi passi dalla tenenza della Guardia di Finanza, diventa un avamposto di legalità, distaccandosi da un passato a tinte fosche. Inoltre, sarà una struttura ben raccordata e pronta ad intervenire in caso di necessità”.