PALERMO (ITALPRESS) – Risposte più immediate contro il tumore al seno e raccolta delle competenze necessarie a frenare la fuga verso altre regioni per curarsi: questi i principali obiettivi della Breast Unit, realtà operativa altamente specializzata e dedicata a 360 gradi a diagnosi e cura del carcinoma mammario. L’unità è stata presentata nell’aula Maurizio Ascoli al Policlinico di Palermo, alla presenza del rettore Massimo Midiri e del neoassessore regionale alla Salute Giovanna Volo.
La genesi della Breast Unit era avvenuta nel dicembre 2014, con un protocollo Stato-Regioni riguardante la riorganizzazione dei centri di Senologia, poi recepito da Palazzo d’Orleans nel 2018: tuttavia, fino a marzo 2021 gestione e cura dei tumori al seno venivano portate avanti dall’unità operativa di Chirurgia generale a indirizzo oncologico. L’attuazione della nuova struttura è finalizzata a venire ulteriormente incontro alle esigenze delle pazienti, ma anche a rendere più efficienti le realtà già presenti sul territorio. Il volume medio di attività è di 450 interventi l’anno: inoltre, all’interno delle Breast Unit è attivo un ambulatorio senologico dedicato alla diagnostica di secondo livello, dove vengono annualmente eseguite circa 700 microbiopsie diagnostiche.
“Consegnare alla città una Breast Unit significa offrire un circuito efficace, che dà risposte immediate alle pazienti con competenze, tempi ottimizzati e un’organizzazione completa – sottolinea Midiri, – Tuttavia manca ancora tra i cittadini la piena consapevolezza di avere risorse notevoli a Palermo: sotto quest’aspetto il Policlinico deve avere un ruolo guida, poichè solo così potremo rallentare le fughe impazzite verso poli privati o altri territori”. Il numero uno dell’ateneo rivolge poi un plauso alle associazioni di volontariato, evidenziando come “a volte ci pungolano, ma spesso ci danno la giusta spinta per andare avanti: è di importanza notevole la loro collaborazione con medici e professionisti per divulgare al massimo ogni iniziativa di sensibilizzazione contro i tumori al seno”.
L’assessore Volo, già al Policlinico dal 1998 al 2020, saluta con soddisfazione l’avvio della Breast Unit e traccia gli obiettivi per il suo mandato: “Potenziare le strutture del territorio e l’integrazione con altre realtà come il volontariato, garantire una base solida all’assistenza territoriale, fare in modo che gli ospedali possano dedicarsi alle criticità maggiori dei pazienti puntando a snellire le liste d’attesa, instaurare con i medici siciliani un rapporto di massima collaborazione. Sono convinta che un tecnico, con alle spalle una lunga esperienza da medico, può agire su specifiche realtà ancora meglio di un politico”.
Il preside della scuola di Medicina Marcello Ciaccio mette in luce l’importanza che la nuova realtà operativa può avere per studenti e specializzandi, dal momento che “negli altri ospedali le Breast Unit si limitano alla parte assistenziale, mentre noi aggiungiamo quella formativa e di ricerca. Un’altra peculiarità della struttura è che al suo interno trovano voce diverse figure professionali, come oncologi, radiologi, psicologi”.
Di problematiche risolte e da risolvere parla invece Francesca Catalano, presidente della Commissione regionale Breast Unit: “La pandemia ci ha dato la possibilità di monitorare meglio alcune unità operative: dalle cartelle cliniche sono emersi percorsi non proprio perfetti, ma confrontandoci con i responsabili siamo riusciti a trovare a quadra. Un problema ancora irrisolto riguarda invece l’assenza di anestesisti, ma anche sullo screening bisogna fare di più, soprattutto per convincere le pazienti a curarsi in Sicilia: solo facendo capire alla gente quanta qualità abbiano le nostre unità operative non ci saranno più spostamenti massicci in regioni ritenute più virtuose”.
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