“Circa 21 miliardi sono destinati al caro energia. Le scelte fondamentali riguardano il credito d’imposta per le aziende che confermiamo e aumentiamo. L’altra scelta fondamentale riguarda le famiglie, lo Stato interviene per calmierare le bollette fino a 15 mila euro di Isee, la platea si allarga e la misura si concentra sulle famiglie più bisognose”, ha spiegato il premier.
“Serviva più tempo per fare una riforma complessiva” sul reddito di cittadinanza “e la faremo. Al momento confermiamo che si tutela chi non può lavorare, ma per gli altri, per chi è in condizione di lavorare, viene abolito alla fine del 2023, non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decade al rifiuto della prima offerta di lavoro. Abbiamo fatto questa scelta perchè non avendo ancora messo in campo tutti gli strumenti ci siamo dati un periodo transitorio. Abbiamo scelto un periodo transitorio per accompagnare la fine del Rdc per chi è in condizione di lavorare” , ha detto ancora Meloni. “C’è gente che percepisce il reddito da tre anni senza soluzione di continuità. Evidentemente non ha funzionato come doveva”, ha aggiunto.
“Ieri sera non ho visto egoismi ma voglia di lavorare in una direzione precisa. Di questo ringrazio tutto il Consiglio dei Ministri”, ha sottolineato il capo del Governo.
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(ITALPRESS).