Ieri a Monreale, alla presenza dei massimi vertici dell’Arma dei Carabinieri e dell’amministrazione comunale, si è tenuta nell’aula ‘’Biagio Giordano’’ del complesso monumentale la presentazione del libro dal titolo “Albicocche e sangue” di Francesca Bommarito. Dopo il saluto, il sindaco Alberto Arcidiacono ha ribadito l’importanza di eventi come questi per mantenere vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita in nome dei principi di legalità e giustizia e maturare profonde riflessioni. A seguire è intervenuto il generale dell’Arma Rosario Castello che ha ringraziato l’amministrazione comunale per avere dato la disponibilità ad organizzare questo momento che rende onore alla memoria dei caduti dell’Arma.
Il libro di Francesca Bommarito, la cui prefazione è a firma del magistrato Nino Di Matteo, racconta attraverso testimonianze e documenti la strage mafiosa di via Scobar, avvenuta il 13 Giugno del 1983, in cui vennero assassinati i carabinieri Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici. Il dibattito è stato moderato dal giornalista Enzo Ganci direttore di Monreale News. Tra i relatori è intervenuto, fra gli altri, il magistrato Leonardo Agueci che ha fatto un excursus di tutti i caduti che hanno contribuito all’azione di contrasto alla mafia in modo incisivo e fra questi proprio il capitano Mario D’Aleo , Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. Alla presentazione hanno preso parte fra gli altri, il generale Giuseppe De Liso comandante provinciale dell’Arma e gli assessori comunali Letizia Sardisco e Luigi D’Eliseo.
Emozionante l’intervento dell’autrice Francesca Bommarito che ha detto: “Gli anni struggenti sono passati. Il mio obiettivo era quello di rendere onore alla memoria di mio fratello. I cittadini non devono dimenticare che i Carabinieri sono un punto di forza e di riferimento costante. La società per cambiare ha bisogno di una vera rivoluzione culturale che parta dai banchi di scuola. Per questo mi auguro che questo libro venga letto nelle scuole e, soprattutto, in quelle monrealesi per non dimenticare un pezzo importante della storia di questa città”.