Intitolato un tratto di strada di via Cesareo, a Palermo, a Giuseppe Insalaco, il “sindaco dei cento giorni”, dal 17 aprile al 13 luglio 1984, ucciso dalla mafia, a soli 46 anni. Il 12 gennaio 1988, proprio in via Cesareo, due sicari spararono contro il politico della Dc cinque colpi di pistola. Denunciò le pressioni subite da parte di Vito Ciancimino e dal suo entourage che segnalò come i gestori dei grandi appalti al Comune di Palermo per conto della mafia. Con il giudice Giovanni Falcone parlò anche dei “perversi giochi” che lo avevano costretto alle dimissioni dopo appena tre mesi. Il 17 dicembre 2001 sono stati confermati in Cassazione gli ergastoli per Domenico Ganci e Domenico Guglielmini.
“L’intitolazione del tratto di strada di via Cesareo al sindaco Insalaco vuole onorare il suo impegno e la sua determinazione nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata che lo portò a dare una svolta nella gestione degli appalti nel Comune di Palermo dell’era di Vito Ciancimino. Negli anni in cui la mafia si mascherava attraverso il volto delle istituzioni ed era molto offuscata la visione della verità, lui ebbe il coraggio di denunciare un sistema corrotto a costo della sua stessa vita. È stato un sindaco perbene, che in soli 100 giorni ha lasciato traccia del suo operato. La strada per la legalità è ancora lunga, ma tanto è stato fatto grazie al sacrificio di uomini come il sindaco Giuseppe Insalaco”, ha dichiarato questa mattina il sindaco di Palermo Roberto Lagalla in occasione della cerimonia di intitolazione.