Una donna è stata uccisa da una overdose di droga a Palermo, la seconda in 15 giorni dopo il ragazzo morto per crack a Ballarò, quartiere popolare del capoluogo siciliano. Proprio Ballarò insieme al Borgo Vecchio, spiega il comitato Liberi tutti nel dare la notizia, era tra i luoghi che frequentava la donna, conosciuta come “Annina”, poco meno che quarantenne.
“Ancora un’altra giovane vita spezzata – spiega il Comitato, che si è costituito nei giorni scorsi – la cui scomparsa non può e non deve rimanete ignorata. L’ennesima tragedia che si consuma nell’indifferenza di molti e che il Comitato non può e non vuole fare passare sotto silenzio. Così come annunciato, anche per Annina ci si ritroverà, dalle 17 alle 19 di sabato 1 ottobre, a piazza Brunaccini, dietro Casa Professa, a Ballarò, per un minuto di silenzio dedicato a tutti quei ragazzi e ragazze che non ce l’hanno fatta. Sarà anche l’occasione per riflettere sulle azioni da intraprendere, persone singole, operatori sociali, Terzo Settore e Istituzioni, per evitare che tragedie come questa si ripetano sotto i nostri occhi. Sarà un sit-in propositivo grazie alla presenza e al contributo di chi può e deve fare qualcosa per aiutare a uscire o a non entrare in un tunnel che in moltissimi casi non ha uscita”.
Nei giorni scorsi anche il sindaco Roberto Lagalla era intervenuto sulla situazione: “Esiste un fenomeno che fa dell’eccesso, dell’esasperazione e delle facili scorciatoie un punto di drammatica pericolosità. Ne abbiamo parlato con il prefetto nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma dovremo ulteriormente rafforzare la vigilanza, già presente, sul territorio: la dimensione del fenomeno deve essere contenuta nel migliore e più efficace modo possibile, perchè non possiamo permetterci il dramma di perdere giovani vite”. Aveva detto all’Agi il primo cittadino di Palermo, riferendosi alla difusione del crack. “Noi – ha aggiunto Lagalla. rispondendo a una domanda sulla difficoltà di censire queste morti per droga – possiamo agire di fronte a cose note attraverso i servizi sociali. Stiamo lavorando in questi giorni alla riprogrammazione dei fondi sociali, che sono stati implementati e in cui abbiamo inserito risorse destinate a condizioni speciali come questa. Chiediamo l’aiuto del volontariato e dell’associazionismo ma certamente non ho avuto nè rifiutato proposte che andassero in questa direzione”.