La matassa è ingarbugliata. E il comune di Monreale sta provando in tutti i modi a scioglierla ed evitare che questa si ingarbugli ancora di più. I lavori per la riqualificazione del quartiere Carmine stanno andando a rilento. Ormai appare chiaro anche ai più ottimisti che la scadenza di novembre 2022 non si potrà rispettare. Il motivo? I soldi. Ma andiamo con ordine.
Il contratto della ditta incaricata dei lavori, prevede un pagamento ad avanzamento dei lavori. Come ormai è noto, la riqualificazione del Carmine avviene con fondi regionali. Quindi la Regione dovrebbe versare i soldi al comune che poi li dovrebbe “girare” alla ditta. Questo non è avvenuto. Il comune, per non far fermare i lavori ed evitare ritardi, ha versato dal proprio conto, fino ad oggi, qualcosa come 600 mila euro alla ditta che sta eseguendo la riqualificazione.
“La situazione non è facile – dice l’assessore comunale Geppino Pupella – Nei prossimi giorni avremo un incontro per cercare di capire come uscirne. Di certo c’è che il comune non è inadempiente. Anzi…”. “L’assessorato regionale si sta muovendo in maniera molto lenta – dice il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono – Ritardi che si sono riversati sul normale avanzamento dei lavori. Abbiamo anticipato di tasca nostra i soldi alla ditta per non far fermare questi lavori che riteniamo importantissimi, non solo per un mero aspetto estetico, ma anche di importanza per la nuova illuminazione che garantirà maggiore sicurezza e le sottoreti, ossia le condotte di acque bianche e nere e del gas, cose che renderanno più bello, sicuro e fruibile il quartiere storico di Monreale”.
Il primo passo lo deve compiere la Regione che dovrà riscrivere a bilancio queste somme da destinare ai lavori del Carmine. Poi pagare al comune quanto finora fatto. “Sono stato in assessorato proprio ieri per cercare di capire e avere delle risposte – dice ancora Pupella – Non posso certo dire che i ritardi non ci sono. Credo, però, e mi voglio sbilanciare, che entro la primavera il Carmine sarà consegnato alla comunità di Monreale”.