Palermo

A Palermo il ricordo a 40 anni dall’omicidio del generale Dalla Chiesa

Società civile, Comune, Regione e Stato: il connubio tra cittadinanza e istituzioni ha celebrato il ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa nel luogo in cui, quarant’anni fa, Cosa nostra lo uccise insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’autista Domenico Russo. Alle ore 9, nella sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, ha deposto un cuscino di fiori al busto dedicato all’Eroe. Successivamente, in via Isidoro Carini, luogo dell’eccidio, sono state deposte delle corone d’alloro alla presenza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Sottosegretario di Stato alla Difesa Giorgio Mulè, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, del figlio di Nando dalla Chiesa, figlio dell’Eroe, e di altre alte cariche civili e militari. Presenti anche il governatore regionale della Sicilia Nello Musumeci, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

Le Autorità hanno poi presenziato alle ore 10, presso la Cattedrale di Palermo, alla celebrazione eucaristica, officiata dall’Arcivescovo Corrado Lorefice, il quale – nella sua omelia – ha più volte ricordato la “fede” del Generale dalla Chiesa, citando una sua annotazione su un diario privato: “Sono sempre stato un credente (…) Oggi voglio avere quella fede; voglio avere più fede!”. Il Monsignore ha poi aggiunto che proprio “la fede del Generale Carlo Albero Dalla Chiesa ci illumina e ci guida ancora oggi: la fede negli uomini e nelle donne che sanno ciò che fanno, e la fede in Dio che ci vuole consapevoli e liberi da ogni condizionamento; liberi da ogni potere che limita e opprime la dignità umana e che impedisce la convivenza giusta, solidale, inclusiva e pacifica delle nostre città; soprattutto una convivenza libera dalle organizzazioni mafiose e terroristiche, dall’illegalità a dalle connivenze subdole e pervasive”.

Alle ore 11.30, in via Vittorio Emanuele, è stata deposto un omaggio floreale (donato dall’Associazione Cassaro Alto) da parte del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e dei bambini dell’Istituto Sperone Pertini di Palermo, particolarmente un’area difficile del capoluogo siciliano dove è maggiormente importante investire sulla cultura della legalità. A seguire, sono stati esposti, sempre in via Vittorio Emanuele (presso l’ingresso della caserma “Generale C.A. dalla Chiesa”)dei dipinti su pannelli amovibili, realizzati a cura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, con successivo intervento del curatore del progetto per una breve presentazione dell’opera.

“L’uccisione, quaranta anni or sono, del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, il ferimento mortale dell’agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo, gettarono Palermo, la Sicilia, il Paese intero nello sgomento. Ancora una volta la ferocia della violenza criminale mafiosa, in un crescendo di arroganza, non risparmiava un servitore della Repubblica nè le persone che avevano l’unica colpa di essergli vicine”. Così nel suo messaggio
il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 40anni dal delitto. “Quell’estremo gesto di sfida contro un eroe del nostro tempo, un Carabiniere protagonista della difesa della democrazia contro il terrorismo, si ritorse contro chi lo aveva voluto. La comunità nazionale, profondamente colpita da quegli avvenimenti, seppe reagire dando prova di compattezza e di unità d’intenti contro i nemici della legalità, delle istituzioni, della convivenza civile”.

“Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è un modello di fedeltà allo Stato e ai suoi valori fondamentali. È stato partigiano, ha sconfitto il terrorismo e combattuto Cosa Nostra. Le sue intuizioni, la sua onestà e il suo spirito di sacrificio hanno segnato la nostra storia. È grazie ad esempi come il suo che i nostri giovani crescono in un mondo in cui il sentimento dell’antimafia è più forte e radicato. A 40 anni dalla strage mafiosa di via Carini, in cui persero la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di Polizia Domenico Russo, tutti abbiamo il dovere di ricordarlo e onorarlo”, ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati.

“Nel giorno del quarantesimo anniversario dell’uccisione del generale dei carabinieri e prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, esempio di fedeltà ai valori dello Stato e della legalità – ha detto il sindaco Roberto Lagalla -. Oggi Palermo si stringe nel commosso ricordo del prefetto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, vittime della strage del 3 settembre 1982. Dopo il contrasto alle Brigate Rosse, Dalla Chiesa non ha esitato nell’accettare il gravoso incarico a Palermo, una città martoriata e già insanguinata dagli attacchi della mafia allo Stato. Restano ancora oggi il dolore e il rammarico per non aver visto un uomo di grande intelligenza e lungimiranza come Dalla Chiesa accompagnato nel modo giusto e con adeguati strumenti dallo Stato nella lotta a Cosa nostra. Dalla Chiesa ha lasciato comunque un’eredità preziosa che auspico possa sempre ispirare il lavoro quotidiano di ogni uomo dello Stato e in particolare dei carabinieri che ringrazio per i loro quotidiani sforzi contro ogni forma di criminalità” ha concluso il primo cittadino.

Alle ore 12, infine, si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione, nei pressi della Sala della Memoria all’interno della caserma “Generale C.A. dalla Chiesa”, di un altorilievo celebrativo dedicato al Generale, realizzato e donato dal maestro ceramista monrealese Nicolò Giuliano. Al fine di rendere ulteriore omaggio alla memoria del Generale dalla Chiesa, per l’occasione è stato organizzato anche un annullo filatelico.

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