L’Arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi festeggia oggi il ventesimo anniversario della sua Ordinazione Episcopale. Per l’occasione monsignor Pennisi, oggi presiederà una messa in Cattedrale alla presenza del Cardinale Paolo Romeo, di Monsignor Salvatore Gristina, di Monsignor Salvatore Di Cristina e di Monsignor Carmelo Cuttitta. A Monreale è previsto anche l’arrivo di tantissimi rappresentanti del presbiterato e del diaconato oltre che dall’Arcidiocesi di Monreale, anche dalle Diocesi di Caltagirone e Piazza Armerina. Presenti anche la presenza delle autorità civili e militari.
“In questi anni sono stato sostenuto, nonostante le mie deficienze e fragilità – ha detto il Prelato – dalla certezza espressa nel motto del mio episcopato ‘Charitas Christi urget nos’. L’amore di Gesù Cristo che è morto per me e per tutti mi possiede e mi ha spinto ad amare Gesù Cristo con un amore particolare e a cercare di imitare la sua carità pastorale. Oggi in diversi luoghi si celebra la Festa della Madonna delle Grazie. Maria Santissima – ha aggiunto Pennisi – ha portato a noi la sorgente di tutte le grazie: Gesù. Ella per volontà del Padre e per opera dello Spirito Santo ha dato a Gesù la natura umana, mani per benedire i fanciulli e gli ammalati, piedi per andare alla ricerca delle pecorelle smarrite, occhi per piangere su Gerusalemme, e un corpo che per noi è stato crocifisso e morto sulla Croce e risorto per sempre”.
“La Vergine Maria è madre di Cristo, Sommo Sacerdote, e di conseguenza, è anche madre, sul piano spirituale di tutti coloro che partecipano di questo stesso sacerdozio: gli apostoli e i loro successori, i ministri ordinati e i fedeli cristiani che col battesimo e la confermazione hanno ricevuto l’unzione profetica, regale e sacerdotale. Riandando indietro nel leggere ogni istante della la mia vita, tutto mi sembra un sogno impossibile. Ma nella fede ho sperimentato come per me è stato vero quanto l’angelo disse a Maria: ‘nulla è impossibile a Dio‘ (Lc 1,37)”.
“Quello che mi è accaduto – ha aggiunto ancora Pennisi nella sua omelia – non è frutto del caso, né tantomeno delle mie capacità, ma della grazia di Dio che nella sua misericordia mi ha chiamato ad essere cristiano e presbitero e vent’anni fa vescovo prima della Diocesi Piazza Armerina e poi di questa Arcidiocesi di Monreale. L’anniversario della mia ordinazione episcopale offre a tutti noi qui presenti in questa nostra magnifica cattedrale d’oro, l’occasione per rivolgere lo sguardo a Gesù Cristo Pantocratore che ci accoglie con il suo sguardo benedicente e misericordioso“.
“In occasione dell’anniversario della mia ordinazione episcopale, con la quale sono stato reso conforme a Gesù, Buon Pastore, Sposo della Chiesa e Vescovo delle nostre anime, per essere in mezzo a voi amico, fratello e padre, ricordo con riconoscenza i Vescovi che hanno imposto le loro mani sul mio capo il 3 luglio 2002 nella cattedrale di Piazza Armerina ed in particolare Sua Eminenza il Cardinale Salvatore De Giorgi, il Cardinale Salvatore Pappalardo e il Cardinale Paolo Romeo e i vescovi che mi hanno preceduto in questa cattedra a partire da Monsignor Salvatore Di Cristina, che oggi celebra il 62 anniversario di presbiterato”.
“Oggi sento vivo il desiderio di rivolgere come Maria Santissima, un inno di lode e di ringraziamento a Dio Padre per suo Figlio Gesù Cristo nello Spirito Santo. Maria Santissima col canto del Magnificat proclama la grandezza del Signore ed esprime il programma della sua vita: non mettere se stessa al centro, ma fare spazio a Dio incontrato sia nella preghiera che nel servizio al prossimo. Ringrazio il Padre di ogni dono per il cammino pastorale che mi ha fatto compiere in questi anni prima a piazza Armerina e poi dal 26 aprile del 2013 a Monreale. Sono sicuro che questo cammino proseguirà con il cammino sinodale avviato ora per tutta la Chiesa e per la nostra Chiesa sotto la guida del nuovo Pastore, Monsignor Gualtiero Isacchi che sarà ordinato in questa cattedrale e inizierà il suo servizio pastorale il prossimo 31 luglio. In questi anni la nostra Chiesa diocesana è emersa una costante: senza sinodalità l’opera dell’evangelizzazione rischia la dispersione. Dalle consultazioni avvenute nei diversi gruppi sinodali dei vari vicariati, delle aggregazioni ecclesiali, dei membri degli istituti di vita consacrata e di altre istituzioni ecclesiali si possono evincere svariati punti di forza, ma anche di fragilità delle nostre comunità“.
“A conclusione del mio servizio episcopale in questa amata Chiesa di Monreale, mentre chiedo perdono per tutte le mie mancanze, mi è particolarmente gradito e doveroso rivolgere un vivo ringraziamento a tutti coloro che mi hanno collaborato nel mio ministero episcopale. In questi anni vi ho incontrato nelle chiese, nei luoghi di aggregazione, sulle piazze e sulle strade della nostra diocesi: tutti siete e rimarrete nel mio cuore. Esprimo la mia profonda gratitudine ai presbiteri e ai diaconi permanenti, miei primi e preziosi collaboratori. Ringrazio le Suore carmelitane di Clausura che mi hanno accompagnato con la loro preghiera e tutte le persone consacrate per la loro testimonianza evangelica”.
“Ricordo con affetto paterno i seminaristi di Monreale e di Caltagirone che con generosità hanno risposto alla chiamata del Signore, che sono segno di speranza per la Chiesa. Ringrazio le persone ammalate che ho visitato negli ospedali e nelle case che mi accompagnano con la preghiera e con l’offerta delle loro sofferenze a favore del Corpo mistico di Cristo. Ringrazio i fedeli laici appartenenti alle varie aggregazioni ecclesiali e alle confraternite e tutti i membri del popolo di Dio per la loro testimonianza quotidiana semplice e concreta a servizio del regno di Dio. Ringrazio tutte le Autorità civili, militari, giudiziarie, amministrative, scolastiche per la collaborazione portata avanti in questi anni al servizio del bene comune nel rispetto delle reciproche competenze. Nella preghiera continuerò ad essere vicino a tutti e particolarmente alle persone che hanno più bisogno di percepire l’amore del Padre. Ogni commiato porta con sé una certa amarezza e qualche rimpianto per quanto avrei potuto fare e non è stato fatto, tutto depongo tra le braccia del Padre ricco di misericordia“.
“Ringraziandovi per la vostra presenza e per la vostra collaborazione e invitandovi a pregare perché possa continuare ad esercitare il mio ministero episcopale di vescovo emerito nella mia amata diocesi di origine di Caltagirone con l’umiltà dell’asinello che portava Gesù a Gerusalemme , con la pazienza del contadino che attende che il seme porti frutto fecondato dalla pioggia della grazia di Dio, Vi invito a pregare per il mio successore monsignor Gualtiero Isacchi, e chiedo l’ intercessione della Madonna e a tutti i nostri Santi e Beati perché e ci aiutino a camminare insieme sulle vie della santità”.