Erano le 20.30 del 13 giugno del 1983 quando il capitano dei carabinieri di Monreale Mario D’Aleo venne ucciso a Palermo in via Scobar per ordine della Cupola da un commando armato. Con lui morirono nell’attentato mafioso anche l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici. Sotto casa della fidanzata lo aspettavano insieme ai killer, Salvatore Biondino e Domenico Ganci. Monreale non dimentica l’impegno del militare che aveva raccolto un’eredità importante e pesante, prendendo il posto del capitano Emanuele Basile ucciso anche lui dalla mafia tre anni prima. Pochi giorni dopo, il 31 agosto 1983, ai tre militari viene conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile.
In via Cristofaro Scobar a Palermo, teatro dell’assassinio, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia”, Generale di Brigata Rosario Castello, del Comandante Provinciale di Palermo, Generale di Brigata Giuseppe De Liso, del Prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e di altre Autorità militari e civili, sono stati resi gli onori ai caduti ed è stata deposta una corona d’alloro. A seguire in via Venero a Monreale, alla presenza dell’Arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, e del sindaco Alberto Arcidiacono, è stato deposto un cuscino di fiori ai piedi della lapide che ricorda i tre militari dell’Arma.
Presenti alla cerimonia il capitano dei carabinieri di Monreale Andrea Quattrocchi; il comandante della stazione carabinieri di Monreale, maresciallo Andrea La Rocca; il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia, l’assessore Luigi D’Eliseo e Geppino Pupella e il consulente Salvo Giangreco. Ad omaggiare D’Aleo, Morici e Bommarito anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Monreale.