Premessa: è bello che la Festa del Santissimo Crocifisso sia tornata tra la gente e per la gente. Ieri piazza Duomo stracolma per l’evento di punta, il concerto dei The Kolors. Alla malora mascherine (il nuovo decreto del governo lo permetteva) e distanziamento sociale. Una piazza così piena di gente (e di vita e di sorrisi), non si vedeva da tre anni. Il resto è show: i The Kolors fanno (bene) il loro lavoro sul palco infiammando la folla con i loro successi e con il loro nuovo singolo “Black out”. I commercianti della piazza (almeno bar, pizzerie e ristoranti), hanno fatto affari d’oro. Per il resto l’organizzazione è un po’ da rivedere. Senza che si offenda nessuno.
Il pre-concerto al Complesso monumentale è stato un disastro. I The Kolors hanno incontrato i fan, ma è stata una vera bolgia di persone ammassate dentro i locali e per le scale in maniera del tutto inappropriata. Lo staff dei cantanti ha faticato per rimettere ordine. Così come inappropriati ci sono sembrati i locali messi a disposizione degli artisti, che forse meriterebbero più attenzioni “da star”. Monreale è pur sempre una cittadina Unesco. Il concerto in piazza è bello, per carità, ma probabilmente ormai è davvero “micro” per pensare ad organizzare in questo luogo eventi che richiamano migliaia e migliaia di visitatori. Le persone che si sono accomodate in piazza Vittorio Emanuele non hanno visto nulla. E non bastano di certo i tre mega-schermi per “tappare i buchi”. L’amministrazione comunale dovrebbe pensare ad altre soluzioni. Almeno in casi di eventi come questi.
Per non parlare del caos-parcheggi. Aree insufficienti per le auto e sosta-selvaggia ovunque, senza un minimo controllo. Per il resto oggi la Processione e il Crocifisso torna per le vie di Monreale dopo 3 anni. L’evento più atteso dai monrealesi chiude l’edizione numero 396. Da domani si faranno i bilanci e sarà tempo di mettere mani alla nuova festa del Crocifisso 2023. Quella di quest’anno la consideriamo una prova. Ma, visto il poco tempo avuto a disposizione, voto 6,5 all’amministrazione comunale per come ha messo in piedi una Festa più che dignitosa in così poco tempo. Ma il difficile inizia adesso. Vanno bene le tradizioni, l’aspetto folk e quello vintage, ma poi, alla fine, ad attrarre persone è altro. E forse lo stesso sindaco Alberto Arcidiacono lo ha intuito. La sua prima festa è ormai quasi un ricordo. Un bel ricordo. Ma sa benissimo che non basta. Ed è chiamato ad un’altra operazione difficile. Anzi complessa: far tornare la Festa del Crocifisso una super-festa. E non sarà facile. Gli occhi sono puntati su di lui. E sul suo fido scudiero, l’assessore Geppino Pupella. Si deve alzare l’asticella. La sfida è già iniziata.