Il Primo maggio a Portella per il Lavoro e per la Pace. Quest’anno, dopo due anni di pandemia, la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947, in cui furono uccise 11 persone, tra braccianti, contadini, donne e bambini, torna a essere ricordata nel suo luogo simbolo con una grande manifestazione organizzata dalla Cgil assieme alla Flai Cgil. Alle 8.30 si terrà la commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, con la deposizione di una corona di fiori nella cappella. Alle 9,30 il raduno presso la Casa del Popolo di Piana. Il corteo, accompagnato dalla banda di Mezzojuso “Giuseppe Petta”, partirà intorno alle 10 per raggiungere il pianoro di Portella, memoriale della strage. Al Sasso di Barbato si svolgerà la cerimonia, introdotta dalla lettura dei nomi delle vittime da parte del novantenne Serafino Petta, uno dei sopravvissuti all’eccidio.
Seguiranno i saluti istituzionali, l’intervento di Maria Modica, responsabile della Camera del Lavoro di Piana degli Albanesi, del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e le conclusioni del segretario generale Flai Cgil nazionale Giovanni Mininni. Al termine, l’esibizione del gruppo musicale Shega, che canterà tradotta in arberesh la poesia di Francesco Guccini “Avevo la bocca piena di sole” presente nel romanzo di Lorenzo Machiavelli “Noi che gridavamo al vento” sulla Strage di Portella. Una manifestazione che, oltre a rivendicare il lavoro e a chiedere, come ogni anno, che sia fatta verità e giustizia sulla prima strage di Stato dell’Italia repubblicana, quest’anno è improntata sui temi della pace.