“A fronte dei gravi avvenimenti succedutisi in terra Ucraina a seguito dell’inaudita azione militare attivata dal governo russo, si assiste quotidianamente ad una escalation di attentati alla vita di innocenti vittime”. Così il sindaco di Piana degli Albanesi Rosario Petta che prosegue: “Mi corre l’obbligo e la necessità, come Amministratore e, soprattutto, come cittadino e padre di famiglia, di ricorrere alla coscienza di tutti, e ognuno per le proprie competenze e possibilità, per costruire il nostro ruolo essenziale di garanti del diritto alla libertà, alla pace e di fautori di accoglienza e aiuto per ogni cittadino del mondo che vede minata la propria vita e l’incolumità dei propri familiari. Nel contesto storico e politico estero che si prospetta sempre più critico, non possiamo assistere inermi, ma dobbiamo agire e concretizzare i principi di solidarietà e condivisione”.
Il sindaco aggiunge: “Ho spronato e accolto con grande interesse e fiducia ogni iniziativa che possa essere considerata efficace e fattiva per potere affrontare azioni di supporto e aiuto concreto rivolti alle famiglie e ai civili ucraini che, costretti ad abbandonare le proprie dimore e la propria vita in Ucraina. L’obiettivo cardine è quello di costituire una rete di accoglienza e aiuto per ogni profugo ucraino presso il nostro Comune dove è già presente una cospicua rappresentanza Ucraina con Mariana Sush che in data odierna è stata ricevuta dall’Amministrazione comunale per confermare la disponibilità ed il concreto aiuto della nostra comunità alla nobile causa del popolo Ucraino. Per queste motivazioni ho voluto indirizzare una nota al Prefetto di Palermo proprio al fine di dare la disponibilità per l’attivazione di centri di accoglienza”.
Nel territorio di Piana c’è la presenza di più strutture che potrebbero essere idonee. A tal proposito sono state già raccolte le disponibilità da parte di tre enti del terzo settore Soc. Coop. La Fenice, Kleise Coop Sociale, Controvento Società Cooperativa Sociale, che operano a Piana degli Albanesi e che desiderano partecipare come parte integrante di un circuito umanitario. “La guerra sconvolge e rivoluziona non solo le vite, ma anche le coscienze e le responsabilità di ognuno di noi – conclude Petta – Dobbiamo essere protagonisti e fautori del diritto alla pace, il diritto tra i diritti, dovere morale di ogni cittadino del mondo che rispetta in maniera inviolabile la vita e il futuro altrui”.