È stato ricordato questa mattina con una cerimonia che si è tenuta nell’atrio della caserma Boris Giuliano Natale Mondo, assistente capo della Polizia di Stato, ucciso dalla mafia il 14 gennaio del 1988 nel quartiere Arenella per vendetta. L’agente infatti si era infiltrato tra le cosche mafiose. Alla commemorazione sono intervenute autorità civile e militari. La commemorazione è stata occasione per presentare il singolo “Il mondo dei balocchi”, scritto dalla cantautrice palermitana Claudia Sala e dedicato alla figura di Natale Mondo, per la cui realizzazione il Comune di Palermo ha offerto il patrocinio.
“Un poliziotto brillante e caparbio, che ha pagato due volte la sua volontà di servire lo Stato e che ha continuato a farlo, fino alla fine, anche dopo essere scampato miracolosamente alla morte durante l’assassinio di Ninni Cassarà. Ricordare oggi Natale Mondo, a 34 anni dal suo omicidio per mano mafiosa, è doveroso quanto necessario. Con lui ricordiamo tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine che hanno reso migliore Palermo e che continuano a combattere per liberare la Sicilia dalla morsa di Cosa Nostra”. Ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ricordando l’agente della Polizia di Stato.
“Oggi – ha dichiarato il sindaco Orlando – abbiamo ricordato il sacrificio di Natale Mondo con la presentazione di uno splendido videoclip realizzato da Claudia Sala che ci ricorda la forza, la serietà, la coerenza di un poliziotto e le difficoltà che ha dovuto affrontare nella vita, isolato e osteggiato da alcuni pezzi dello Stato. Rimane indimenticabile l’immagine di quel 6 agosto 1985 quando un muro salvò la sua vita o meglio rinviò la sua morte; il volto di Natale Mondo addolorato per l’uccisione di Ninni Cassarà e Roberto Antiochia davanti a lui in una pozza di sangue, e gli occhi consapevoli di un destino già scritto che si sarebbe compiuto tre anni dopo, quando la mafia lo uccise completando il suo disegno di morte. Il videoclip di Sala è un atto d’amore e di ammirazione per Natale Mondo e per i suoi familiari dopo anni di dolori, incomprensioni e isolamento. Rinnovare la memoria di quel 14 gennaio 1988 è un dovere civile verso un uomo che ha dato il suo contributo per liberare Palermo e la Sicilia dalla mafia e dalla sua cultura di omertà e morte”.