Nell’ambito dei controlli ambientali sugli scarichi abusivi nei corpi idrici, l’ispettore dipartimentale delle Foreste di Palermo Giuseppe Chiarelli ha disposto un importante operazione che ha coinvolto personale dei distaccamenti forestali di Bagheria, Piana degli Albanesi e San Martino delle Scale. Per alcune attività di specificità è stato richiesto ausilio di personale dell’Arpa e dell’Asp di Palermo.
L’operazione si è resa necessaria a seguito della situazione particolarmente grave del fiume Eleuterio, dove ogni anno alla foce si osservano riversamenti di acque di vegetazione derivanti dalla molitura delle olive, che rendono le sue acque di colore nero e oleose, causando la morte di flora, fauna e avifauna. Un vero disastro ecologico, in una zona che nel periodo estivo vede oltretutto la presenza di numerosi bagnanti in quel tratto di costa. Il fiume Eleuterio inizia il suo cammino dalla diga dello Scanzano, vicino Ficuzza, e termina in mare con la sua foce tra il comune di Ficarazzi e quello di Bagheria.
Si è quindi avviata un’azione di monitoraggio, alla luce di segnalazioni pervenute da più parti. Sono stati individuati numerosi punti di osservazione, partendo dalla foce e risalendo il fiume. Si è a quel punto compreso che le acque nere inquinate provenivano dal Landro, un affluente dell’Eleuterio che passa per i comuni di Belmonte Mezzagno e Misilmeri; le indagini si sono quindi intensificate concentrandosi su quei frantoi geograficamente più vicini all’affluente e specificamente su quelli presenti nel territorio di Misilmeri, i quali sono stati tutti verificati
Nel corso dei controlli nel comune di Misilmeri sono stati accertati reati penali per violazione al codice per l’ambiente per scarico delle acque di vegetazione provenienti dalla molitura delle olive. Sono stati denunciati gli amministratori di due oleifici. L’Asp di Palermo ha disposto la chiusura temporanea sino ad adeguamento, di un oleificio posto all’interno del centro urbano di Misilmeri e sanzionato l’amministratore D.B.C di anni 71. Inoltre, sono stati comminate sanzioni amministrative nei confronti di altri oleifici.
Controprova dell’ottimo lavoro svolto dal personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana impegnato nell’operazione è in questo caso lo stato della foce del fiume: le acque da nere e oleose sono diventate ormai di un più tranquillizzante colore beige.
L’attività di controllo è stata estesa anche nei territori dei Comuni di Trabia, Baucina e Casteldaccia dove il personale del distaccamento di Bagheria unitamente a personale dell’Arpa, ha sottoposto a ispezione cinque frantoi. Di questi, due sono risultati in regola, due erano sprovvisti dell’Aau (Autorizzazione Unica Ambientale, ossia l’atto finale che racchiude tutti permessi e i nulla osta necessari) e uno scaricava le acque reflue industriali in fognatura. Questi ultimi sono stati denunciati.
I Distaccamenti Forestali di Piana degli Albanesi e di Bagheria proseguono ad effettuare controlli sui frantoi non ancora verificati, al fine di impedire pratiche dannose per l’ambiente, come ad esempio lo smaltimento incontrollato dei reflui sui terreni, fenomeni di ruscellamento superficiale o, ipotesi peggiore, sversamenti illeciti sul suolo e nei corpi idrici. Tale sinergia operativa tra distaccamenti verrà riproposta anche il prossimo anno. Si continuerà infatti a monitorare lo stato del fiume e ad effettuare controlli sui frantoi.
“Prosegue l’impegno del governo Musumeci per la tutela dell’ambiente e del nostro territorio. Esprimo grande apprezzamento per l’operazione condotta dal capo dell’ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale di Palermo, Giuseppe Chiarelli che, nell’ambito dei controlli sugli scarichi abusivi nei corpi idrici, ha posto fine alle pratiche illegali con cui alcuni oleifici della provincia smaltivano abusivamente le acque di vegetazione della molitura delle olive nel fiume Eleuterio, causando un forte inquinamento delle acque e la distruzione di flora, fauna e avifauna”. Lo ha detto l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, commentando l’operazione del Corpo Forestale di Palermo. “Si tratta di un malcostume – conclude Cordaro – che, ricordo, è un reato penale e provoca un vero disastro ecologico. Per questo, grazie all’attività del Corpo Forestale, continueremo a vigilare e a denunciare tutti gli episodi illeciti”.