Monreale e crisi economica, una tre giorni di Forza Italia per affrontare il problema

Redazione

Cronaca - Per realizzare proposte operative e delineare un progetto per il futuro

Monreale e crisi economica, una tre giorni di Forza Italia per affrontare il problema
A darne notizia è Salvino Caputo, del dipartimento regionale alle attività produttive di Forza Italia

06 Dicembre 2021 - 13:47

A gennaio Forza Italia avvierà a Monreale  una tre giorni – denominata Investi a Monreale – di incontri con tecnici, operatori commerciali, imprenditori e rappresentanti di tutte le categorie produttive, con la presenza di sindaci ed esponenti  del Governo regionale e del gruppo parlamentare all’Ars. L’obiettivo è quello di realizzare proposte operative per delineare un serio progetto per il futuro economico e produttivo del territorio, coinvolgendo anche il Gal Monreale ed il Consorzio per lo Sviluppo e Legalità. A darne notizia è Salvino Caputo, del dipartimento regionale alle attività produttive di Forza Italia.

“La chiusura di altre due storiche attività commerciali che certamente impoveriscono il tessuto produttivo monrealese e che seguono altre attività dichiarate cessate – spiega Caputo – rappresentano un segnale che non va assolutamente sottovalutato e che rappresentano lo stato di crisi economica che ha investito la nostra Città. Segnali che nessuno dell’amministrazione comunale ha inteso valutare e anzi registriamo con dispiacere una irresponsabile sottovalutazione di un fenomeno in triste crescita”.

“Monreale non ha ancora una chiara destinazione di sviluppo – aggiunge Caputo -. Al di la dell’effimero giornaliero non è stato presentato alla Città una pianificazioni di sviluppo tale da conferire un indirizzo a operatori commerciali, imprenditori ed investitori. La stasi del Piano regolatore non consente ad oggi di conoscere l’indirizzo urbanistico del territorio monrealese. La mancata redazione di un piano artigianale con la conseguente e necessaria individuazione dell’area non consente ai nostri artigiani di prevedere insediamenti ove trasferire  le attuali attività o programmare nuovi insediamenti artigianali”.

“L’agricoltura che da sempre ha rappresentato un comparto economico fondamentale, con ricadute positive in termini di lavoro, crescita economica e valorizzazione del territorio, oggi è totalmente assente dalle dinamiche progettuali della amministrazione. Non esiste un vero ufficio comunale per l’agricoltura, né è stato richiesto alla Regione di riportare a Monreale la struttura operativa per l’agricoltura che negli anni ha rappresentato un insostituibile punto di riferimento per i nostri operatori. E dire che siamo il territorio della Doc dei vini di Monreale, della Strada del Vino e Monreale è stato promotore del Patto Territoriale per l’Agricoltura, coinvolgendo ben 21 Comuni del comprensorio. La mancanza di un vero piano commerciale attuale, sta favorendo ogni giorno l’abusivismo e impedisce di creare una sinergia commerciale. Basta ascoltare i nostri commercianti per comprendere lo stato di crisi che aleggia all’interno dei negozi”.

Si parla di sviluppo turistico, ma il riconoscimento Unesco è rimasto a livello di comunicati stampa, non sono state attivate tutte le misure urbanistiche, di valorizzazione del territorio e di promozione turistica e la crisi del settore è sotto gli occhi di tutti. Ancora oggi non è evidente la programmazione amministrativa e politica tale da determinare nel medio e lungo periodo quello sviluppo economico ed occupazionale che una Città come Monreale dovrebbe avere. Lo straordinario impegno della Diocesi sul piano della valorizzazione del patrimonio immobiliare religioso e sul piano delle iniziative culturali, sovrasta l’inattività dell’amministrazione. Nessun progetto ultra comunale, di intesa con i sindaci del territorio è stato portato avanti e Monreale, ha perduto quel ruolo di capofila che tutto il territorio ha sempre riconosciuto. Progetti che negli anni hanno determinato finanziamenti e creazione di posti di lavoro”.

“Rilanciare il Patto Territoriale, coinvolgere il Gal Terre Normanne in un programma coordinato e ultra comunale di sviluppo. Anche il settore  dei beni confiscati alla mafia è stato ridotto a una ordinaria amministrazione, nonostante la presenza di un enorme patrimonio immobiliare che potrebbe essere impiegato non soltanto in opere di volontariato ma anche in iniziative di sviluppo. È evidente – conclude Caputo – che senza un colpo d’ala e una seria e competente programmazione Monreale resterà un territorio senza alcuna vocazione”.

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