Lascia Palermo il capo della Squadra mobile, Rodolfo Ruperti. Andrà a ricoprire, da prossimo 9 dicembre, l’incarico di vice questore vicario a Pisa. E nel salutare la città che lo ha accolto e i colleghi Ruperti ricorda i “sei anni e mezzo di impegno e dedizione”.
“Con orgoglio ed estrema soddisfazione – dice – abbiamo raccolto dai cittadini che si sono rivolti fiduciosi alla struttura che ho avuto il privilegio di dirigere, sentimenti di vicinanza, plauso e gratitudine in risposta alle istanze che quotidianamente ci venivano indirizzate. Molto resta da fare ma, sono certo che, proseguendo nell’essenziale e necessario intreccio tra ascolto e dialogo crescerà la collaborazione dei cittadini, indispensabile componente per poter soddisfare le istanze dei singoli che richiedono sicurezza e risposte adeguate”.
A salutare Ruperti è il questore Leopoldo Laricchia, che ringrazia il dirigente della Squadra mobile per “l’impegno, la grande professionalità e gli importanti risultati investigativi conseguiti in questi anni nella lotta alle organizzazioni mafiose e a tutte le forme di criminalità”, augurandogli “la prosecuzione della brillante carriera in terra toscana”.
Un impegno a 360 gradi, quello della Squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, sia sul fronte del contrasto a Cosa nostra che su quello della lotta alla criminalità comune. “Circa 3.000 tra arresti in flagranza di reato e misure cautelari – sottolinea – sono il risultato, frutto di un grande lavoro, che tutti gli operatori di questa Squadra Mobile con le proprie diverse e molteplici competenze acquisite, hanno contribuito a realizzare”.
Nel corso degli anni sono stati colpiti i mandamenti di Brancaccio, della Noce, di Tommaso Natale, le famiglie mafiose di Santa Maria del Gesù, Passo di Rigano, Uditore, Torretta, Roccella, Corso dei Mille, così come di Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Salemi. E poi ancora le operazioni contro la criminalità organizzata di stampo mafioso nigeriana, la disarticolazione di gruppi dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina transnazionale con risvolti per sfruttamento della prostituzione, anche minorile.
“Sono state svolte importanti attività di indagine volte a perseguire i fenomeni corruttivi ai danni della Pubblica Amministrazione – ricorda ancora Ruperti -, nel campo degli appalti pubblici in svariati settori della P.A. Sono stati risolti numerosi omicidi, arrestandone gli autori, moltissimi tentati omicidi, sono stati identificati e arrestati gli autori di violentissime aggressioni anche con risvolti razziali, omosessuali o in danno di soggetti deboli, donne e minori, così come sono stati arrestati autori di violenze sessuali, di abusi sessuali in danno di minori”. E poi le indagini sulle frodi assicurative, “quanto mai cruente, realizzate attraverso la mutilazione degli arti di vittime compiacenti” e quelle sul traffico di droga.