“A livello ospedaliero sono due le ospedalizzazioni e nessuno in terapia intensiva – ha proseguito -. Non possiamo abbassare la guardia, negli ultimi giorni abbiamo rafforzato alcune misure nel timore che a San Marino possa arrivare un maggiore contagio. Abbiamo iniziato anche noi le dosi booster partendo dalle RSA e dai più fragili, ma già nei giorni scorsi abbiamo attivato il richiamo per tutte le fasce di età dai 18 anni in su. Per il momento come dose booster usiamo il Pfizer sia per chi ha già fatto il vaccino mRNA sia per coloro che hanno effettuato Sputnik. Per coloro che decidono di non aderire alla campagna eterologa c’è la possibilità di ricorrere a un vaccino che si chiama Sputnk light in arrivo”.
Sulle misure di contenimento e sul green pass, il segretario di Stato per la Sanità ha ammesso di avere “il problema dei no vax perchè il territorio intorno a San Marino ha una notevole presenza di persone che non vogliono vaccinarsi” e per questo da pochi giorni “stiamo utilizzando il green pass ma solo per quelle attività in cui non ci sia la possibilità di garantire un distanziamento continuo, non ad esempio nei ristoranti – ha spiegato Ciavatta -. Possiamo intervenire immediatamente in caso di aumento di contagi, le dimensioni ridotte del territorio di San Marino ci garantiscono flessibilità delle misure e snellezza nel farle applicare”.
Ciavatta ha confermato gli investimenti nel settore sanitario e nel nuovo ospedale di Stato: “L’arrivo del Covid ci ha messo di fronte al fatto che la nostra struttura ospedaliera, già vecchia, era assolutamente inadeguata. Abbiamo in cantiere la realizzazione del nuovo ospedale però ci vorranno più di tre anni, siamo nella fase di emissione dei bandi per progettazione e costruzione. Sarà molto attento all’ambiente con pannelli solari e recupero delle acque, mentre i posti letto saranno internamente modulabili, tutti isolabili”.
In Senato San Marino ha ottenuto un prestigioso riconoscimento, un premio per l’app “Tecum” scaricabile gratuitamente su tutti i cellulari, sia Android che Apple. Roberto Ciavatta si è detto orgoglioso e ha raccontato come è nata l’idea di quest’applicazione a tutela delle donne vittime di violenza domestica: “Durante i primi mesi della pandemia nel 2020, ci siamo resi conto che in caso di eventuali violenze domestiche sarebbe stato impossibile per le donne o per i soggetti vittime di violenza uscire di casa e avvertire la polizia, così abbiamo studiato quest’app che in maniera anonima, non visibile a terzi, non solo segnali il problema alle forze dell’ordine, ma faccia anche una registrazione di quello che sta avvenendo così da sapere dove vanno a intervenire”.
(ITALPRESS).