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Chat no vax, perquisizioni e sequestri: anche acido da lanciare a polizia

Ci sono anche delle taniche di acido “da lanciare verso le forze dell’ordine” tra il materiale sequestrato dalla Digos di Palermo nell’ambito dell’operazione, coordinata dal gruppo terrorismo ed eversione della Procura di Torino, che stamattina ha portato a 18 perquisizioni su tutto il territorio nazionale nei confronti di altrettanti attivisti attivisti no vaxno green pass più radicali, affiliati al canale Telegram “Basta Dittatura”.

Diciotto gli indagati (i reati contestati sono istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e istigazione a disobbedire le leggi), quindici le città interessate (Torino, Brescia, Varese, Cremona, Imperia, Pordenone, Trieste, Treviso, Pesaro, Roma, Pescara, Salerno, Palermo, Siena, Padova). A Torino gli indagati sono tre, fra cui una donna di 43 anni destinataria, insieme a un altro uomo che non è coinvolto nell’indagine, di un foglio di via.

Nelle chat gli indagati invitavano a bloccare strade, stazioni ferroviarie, banche. Chiedevano di utilizzare armi, bastoni, bottiglie molotov, acido da lanciare alle forze dell’ordine, gambizzare. Non mancano, inoltre, gli inviti a marciare su Roma. A Siena, la digos, ha sequestrato un passaporto nazifascista dell’epoca, mentre a Brescia e Cremona sono stati rinvenuto coltelli e una balestra. Gli amministratori del canale non sono ancora stati identificati. Inizialmente Basta dittatura, poi chiuso da Telegram, contava 40 mila iscritti. Nel nuovo canale “Basta dittatura – proteste” gli iscritti sono circa 8 mila.

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