L’inchiesta sul cimitero di San Martino, assolti tutti i dipendenti comunali

Redazione

Cronaca - La decisione

L’inchiesta sul cimitero di San Martino, assolti tutti i dipendenti comunali
Arriva anche l'assoluzione per Giovanni Messina dalle accuse di estorsione aggravata, truffa aggravata ed appropriazione indebita

29 Ottobre 2021 - 14:59

“La sentenza di non luogo a procedere con la formula che i fatti non sussistono emessa dal giudice per la udienza preliminare del Tribunale di Palermo Marco Gaeta, oltre che rendere giustizia  nei confronti di coloro che avevano da sempre proclamato la propria estraneità ai fatti contestati, ridimensiona notevolmente l’impianto accusatorio della Procura della Repubblica e dei carabinieri della Stazione di San Martino delle Scale che avevano condotto le indagini”. Sono le parole dei legali dei sette dipendenti comunali del Comune di Monreale, indagati nell’inchiesta sul cimitero di San Martino.

Il Gip dopo oltre 10 udienze ha accolto le argomentazioni degli avvocati Salvino Caputo, Francesca Fucaloro e di Giada Caputo che ha curato tutte le indagini difensive e ha dichiarato non luogo a procedere in favore di Maurizio Busacca, Salvatore Palazzo, Salvatore Ganci, Cristina Russo, Giuseppa Salamone, Rosa Turdo, Rosalia Marchese e Maria Pia Cappello (difesa dall’avvocato Giuseppe Geraci), tutti dipendenti del Comune di Monreale perchè i fatti a loro contestati non sussistono.

A vario titolo i funzionari e dirigenti comunali erano stati accusati dei reati di falso, abuso di ufficio ed omissioni di atti di ufficio, in riferimento a condotte amministrative riguardanti il cimitero regio di San Martino delle Scale. I difensori attraverso complesse indagini difensive, perizie tecniche e produzioni documentali hanno dimostrato che i sette dipendenti pubblici avevano agito nell’esclusivo interesse pubblico e con correttezza amministrativa. Nonostante ciò l’amministrazione si era costituita parte civile nei loro confronti, ritenendoli responsabili di avere violato il dovere di correttezza amministrativa.

Arriva anche l’assoluzione per Giovanni Messina ritenuto il promotore dell’associazione a delinquere. Il Giudice infatti ha assolto il Messina dalle accuse di estorsione aggravata, truffa aggravata ed appropriazione indebita. “Dopo 4 anni di indagini preliminari – hanno dichiarato i legali – il contesto accusatorio viene notevolmente ridimensionato ed adesso dovrà essere sottoposto al vaglio dibattimentale davanti la quarta sezione penale del Tribunale di Palermo in composizione collegiale. In quella sede dimostreremo anche la inesistenza del reato di associazione a delinquere”.

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