Palermo

Cade da impalcatura, morto operaio edile di 42 anni a Mondello

Un operaio edile è morto dopo essere caduto da una impalcatura mentre lavorava al piano superiore nel cantiere de “La sirenetta” a Mondello. L’uomo di 42 anni è caduto da circa tre metri. Soccorso con un’ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale di Villa Sofia, per lui non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle volanti e del commissariato Mondello e il personale del Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Asp, che dovranno chiarire le cause dell’incidente e accertare eventuali responsabilità.

Immediate le reazioni dei sindacati dopo la notizia. La Fillea e la Cgil Palermo si stringono ai familiari e ai colleghi di Vincenzo Ribaudo, “Si continua a morire di lavoro e il triste bilancio purtroppo non accenna a decrescere – dichiarano il segretario Fillea Cgil Palermo Salvatore Bono e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo – Restiamo inermi di fronte all’ennesima tragedia che ha colpito il settore dell’edilizia, nonostante le innumerevoli campagne di sensibilizzazione al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e il continuo sollecito agli organi competenti per maggiori controlli nei cantieri, per garantire l’incolumità di quanti svolgono questo lavoro altamente rischioso”.

Fillea e Cgil attendono che gli investigatori chiariscano la dinamica dell’incidente, sul quale potrebbe avere influito un malore, come raccontato da alcune testimonianza, oppure la fretta, le temperature elevate o il mancato uso di adeguate protezioni. “Tanti incidenti si sarebbero potuti evitare nei cantieri per colpa della fretta o per il lavoro nelle ore più assolate – aggiungono Salvatore Bono e Mario Ridulfo -. É un rischio presente sempre. Chiariranno le indagini quali siano state le cause del’incidente mortale avvenuto stamattina per la ristrutturazione dello storico locale di Mondello che con l’approssimarsi della bella stagione doveva essere consegnato per tornare a risplendere. Stavolta, però, il prezzo da pagare è stato troppo alto. Un giovane edile stasera non farà più rientro in quella casa che ha lasciato stamattina all’alba per andare guadagnarsi da vivere. E questo fa troppo dolore e rabbia e noi non possiamo accettarlo”.

“Auspichiamo che l’ennesima vita spezzata sul lavoro possa scuotere le istituzioni competenti e inasprire oltre alle ispezioni e ai controlli anche le sanzioni per chi non rispetta le norme in materia di sicurezza sul lavoro – proseguono Bono e Ridulfo – Da tempo immemore i sindacati chiedono il potenziamento degli uffici ispettivi, il cui numero è troppo basso. Si risolvano al più presto queste carenze di organico ma intanto chiediamo che si proceda demandando ad altri organi, a un nucleo inter forze, per esempio con la polizia municipale, con un’adeguata formazione, il compito di effettuare i controlli nei cantieri affinché si possa fermare una volta e per tutte quella che ormai è diventata una strage”.

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