Spara al padre durante una lite: arrestato 29enne per tentato omicidio

Redazione

Palermo - Nel quartiere Cep

Spara al padre durante una lite: arrestato 29enne per tentato omicidio
Il padre condotto d'urgenza in ospedale, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni sono attualmente stabili

03 Luglio 2021 - 14:33

La polizia di Palermo ha arrestato Emanuele Presti, 29enne palermitano, poiché ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio nei confronti del padre, colpito ieri pomeriggio da un colpo d’arma da fuoco. La ricostruzione effettuata dai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico ha accertato che proprio l’immobile di via Barisano da Trani, nel cuore del quartiere Cep, dove Presti viveva insieme a moglie e figli, era stato il perno di una controversia immobiliare e di conseguenti contrasti familiari, ieri pomeriggio degenerati in una sparatoria. L’immobile in questione sarebbe stato infatti concesso al figlio dal padre, temporaneamente e gratuitamente, in attesa di una formale compravendita o dell’individuazione di un altro alloggio da parte del figlio, che avrebbe così lasciato libero quello di via Barisano da Trani.

Emanuele, secondo quanto lamentato dal congiunto, non avrebbe rispettato la parola data in relazione alla transitorietà della sua permanenza nell’alloggio, determinando un ritardo ormai inaccettabile per il genitore. Nel corso dell’ultimo periodo, le rivendicazioni del padre tese a recuperare la disponibilità di ciò che gli apparteneva sarebbero diventate ripetute e pressanti, tanto quanto i litigi tra i due congiunti. Ieri pomeriggio l’ultima violenta discussione, degenerata nel sangue: il padre, giunto nei pressi dell’immobile, sarebbe stato colpito all’addome dal figlio, che gli avrebbe esploso contro un colpo di pistola dal balcone dell’appartamento.

A seguito della sparatoria, udita da passanti, residenti e testimoni, numerose, convergenti segnalazioni sono giunte al 112 che ha così inviato pattuglie sul posto. Gli agenti hanno gestito una situazione resa complessa da tante urgenze: la necessità di garantire l’incolumità dei tanti residenti, passanti o semplicemente curiosi a ridosso della scena del crimine, e quindi cinturare la zona, ma soprattutto prestare le necessarie cure all’uomo colpito dal proiettile ed ancora riverso sul selciato, consentendo così agli operatori del 118 di intervenire in sicurezza. Ovviamente, contestualmente, l’attenzione è stata rivolta a raggiungere e disarmare l’uomo che quel colpo di pistola aveva esploso e che si trovava asserragliato nel suo appartamento.

“In relazione a quest’ultima contingenza – spiegano dalla Questura – un ruolo fondamentale è stato svolto dagli agenti della sala operativa della polizia di Stato, che sono stati raggiunti telefonicamente da Presti durante queste concitate fasi. In evidente stato di choc ha, sin da subito, chiarito all’operatrice che lo ascoltava al telefono quanto accaduto e ammesso le sue responsabilità”. É stato quindi convinto a raggiungere, disarmato, l’uscio dello stabile e con le mani in alto e bene in vista. Presti ha così aderito alle indicazioni fornite dall’operatrice della polizia di Stato che con l’uomo è riuscita ad instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione. È stato così preso in carico ed ammanettato dai poliziotti giunti in forza al Cep. Le successive perquisizioni operate dagli agenti hanno consentito di recuperare la pistola a tamburo che ha sparato e una seconda rivoltella, entrambe illegalmente detenute e sulla cui provenienza sono in corso accertamenti. Il padre dell’arrestato, condotto d’urgenza in ospedale, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e le sue condizioni sono attualmente stabili, seppur con prognosi riservata.

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