Assolto dopo 5 anni dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Protagonista della vicenda un giovane monrealese. I.C. di 27 anni. La storia risale al dicembre 2015, quando I.C. viene denunciato a piede libero dai carabinieri di Pioppo a seguito di una perquisizione personale e domiciliare, in quanto ritenuto responsabile di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish.
I militari quel 21 dicembre 2015 dopo la perquisizione avevano rinvenuto un consistente quantitativo di hashish dal quale potevano essere ricavate oltre 30 dosi. La droga venne consegnata al Reparto delle Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale dei Carabinieri per le analisi, dalle quali risultava un principio attivo di grammi 0.740 di THC puro pari a 29,6 dosi medie giornaliere. Il quantitativo dello stupefacente venne così quantificato dai Ris in misura superiore al valore massimo stabilito. Accertamento scientifico che ha determinato la contestazione del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il giovane monrealese sin da subito ha negato la detenzione a fini di spaccio evidenziando che si trattava di sostanza stupefacente detenuta per uso personale. Tesi sostenuta dai legali Salvino Caputo, Francesca Fucaloro e dalla dottoressa Giada Caputo. Gli avvocati del giovane monrealese, avevano dimostrato come l’assenza di attrezzature atte al taglio, di bilancini di precisione e di carta per confezionare le dosi, dimostrava la destinazione dello stupefacente esclusivamente ad uso personale e non la cessione a terzi. “Tesi – spiegano i legali – suffragata da un costante orientamento della Corte di Cassazione che in tali circostanze, come quelle contestate al giovane monrealese, impone una rigorosa e pregnante motivazione”. Il Pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 9 mesi, ma il Giudice monocratico di Palermo, al termine della camera di consiglio, condividendo la tesi difensiva ha assolto il giovane per perchè il fatto non sussiste.