Era il 13 giugno del 1983 quando il capitano dei carabinieri di Monreale Mario D’Aleo venne ucciso a Palermo in via Scobar da un commando armato. Con lui morirono nell’attentato mafioso anche Giuseppe Bommarito e Pietro Morici. Monreale non dimentica l’impegno del militare che aveva raccolto un’eredità importante e pesante, prendendo il posto del capitano Emanuele Basile ucciso tre anni prima anche lui dalla mafia. Oggi cerimonia intima e riservata con la deposizione di un cuscino di fiori ai piedi della lapide commemorativa. Presenti il comandante della Legione Carabinieri Sicilia, generale di brigata Rosario Castello; il comandante provinciale, generale di brigata Arturo Guarino; il capitano dei carabinieri di Monreale Andrea Quattrocchi; il comandante della stazione carabinieri di Monreale, maresciallo Andrea La Rocca; il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia in rappresentanza anche del sindaco Alberto Arcidiacono, l’assessore Luigi D’Eliseo e Geppino Pupella e il consulente Salvo Giangreco e il consigliere Flavio Pillitteri. Ad omaggiare D’Aleo, Morici e Bommarito anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Monreale. “Il suo esempio, insieme a quello dei tanti servitori dello Stato caduti per mano della mafia, resta un esempio e un monito per le nuove generazioni”, le parole di Intravaia.
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