Nelle fasi di preparazione del progetto del ponte, poi approvato, per verificare la fattibilità dell’opera sono stati avviati studi geologici e campagne di indagine geognostica. L’attenzione da sempre riservata a questo braccio di mare, negli anni, ha reso lo Stretto una delle aree più studiate.
“Del ponte sullo Stretto si discute dal 1990”, afferma Alessandro Pagano, vice capogruppo della Lega alla Camera. “Trent’anni di scuse – spiega all’Italpress – per non fare nulla e tirare a campare”. Pagano si sofferma sul “valore strategico di quest’opera, perchè – spiega – solo chi è in malafede può negare l’evidenza del rapporto costo-beneficio in termini di efficienza, efficacia ed economicità”.
Il deputato ricorda la centralità del Paese e della Sicilia nella storia. “Stare ‘al centrò però non è possibile – evidenzia – senza infrastrutture nazionali e servizi adeguati”.
“Ritengo assurdo – afferma all’Italpress Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia – che dopo oltre 20 anni dal Governo Berlusconi che ne pianificò e finanziò la realizzazione, investendo già milioni e milioni di euro, oggi siamo ancora a discutere se fare o non fare il Ponte sullo Stretto. Siamo ad un punto di non ritorno, il Governo – continua – deve prendere una decisione e portarla avanti, a prescindere da quale sia. Personalmente la reputo un’opera fondamentale sia in chiave infrastrutturale per i collegamenti, sia dal punto di vista delle ricadute economiche e di immagine”.
(ITALPRESS).