Misure più restrittive per Palermo sono state chieste dal sindaco Leoluca Orlando al presidente della Regione siciliana, e al ministro alla Salute e al prefetto. Il primo cittadino chiede “la urgente adozione di ogni provvedimento quanto più restrittivo possibile, volto alla prevenzione di ulteriore diffusione di contagi e quindi all’alleggerimento della pressione complessiva sul sistema sanitario regionale”.
Ieri la Sicilia ha registrato 909 nuovi contagi e di questi 597 erano nella provincia di Palermo. Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha sottolineato ieri che “i parametri per dichiarare la zona rossa non sono ancora stati raggiunti” ma non ha escluso l’adozione del provvedimento “quale utile misura preventiva per evitare il picco dei positivi”.
Parlando della nota pervenuta dal commissario Covid per la provincia di e dal direttore generale del Dasoe, Orlando scrive: “Preso atto che la stessa non fornisce alcun dato numerico aggiornato, e che comunque nella stessa viene condivisa la preoccupazione ed espressa proposta di misure restrittive, “anche in anticipo rispetto al raggiungimento del valore soglia” dei 250 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, ed in considerazione delle preoccupazioni ivi espresse circa la “aumentata pressione in termini di accessi presso i nosocomi che insistono sul territorio di riferimento, nonchè con le segnalazioni effettuate dai medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e dal Dipartimento di prevenzione, con le prese in carico di pazienti Covid positivi alle Usca che vedono un incremento dal 40% all’85% negli ultimi 30 giorni”, tenuto conto delle notizie da più parti riportate circa lo stato di forte sofferenza di tutte le strutture ospedaliere del territorio, ancorchè non siano disponibili allo scrivente dati sul livello di occupazione dei posti letto – conclude il sindaco -, si chiede la urgente adozione di ogni provvedimento quanto più restrittivo possibile, volto alla prevenzione di ulteriore diffusione di contagi e quindi all’alleggerimento della pressione complessiva sul sistema sanitario regionale”.
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