Regione

Tra i “furbetti” del vaccino anche sindaco di Corleone, Musumeci: “Nessuna scusa”

“Voglio esprimere la mia amarezza per quegli amministratori e per quei titolari di cariche pubbliche che ritengono di dovere anticipare il loro vaccino: non ci sono scuse e non ci sono giustificazioni. C’è un protocollo e quel protocollo va rispettato”. Lo ha dichiarato, facendo riferimento ai furbetti del vaccino, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso della inaugurazione del nuovo hub regionale di Siracusa per le vaccinazioni anti-Covid. L’ultimo caso in ordine di tempo quello del sindaco di Corleone, Nicolò Nicolosi, che ha annunciato le dimissioni.

A segnalare alla Procura di Termini Imerese alcune persone non rientranti nella campagna vaccinale e, a cui era già stato somministrato il vaccino, i carabinieri del Nas. Si tratta appunto del sindaco Nicolò Nicolosi e degli assessori della sua Giunta. Stamattina il governatore siciliano, formulando i suoi auguri a chi si sottoporrà al vaccino, ha infatti ricordato: “Il mio turno di 60enne non è ancora arrivato. Se la nostra è tra le regioni che più di tutte ha vaccinato superando la quota delle 430 mila dosi dall’inizio della campagna – ha affermato l’assessore Razza – è perché c’è uno sforzo che il sistema sanitario della nostra Regione ha portato avanti. Oggi su tutte le pagine dei giornali si parla di impulso alla campagna vaccinale grazie alla sinergia: questo in Sicilia è realtà almeno da un mese”.

Si difende intanto il sindaco Nicolosi: “Avevo avvertito Musumeci – sono le parole del sindaco corleonese riportate dal sito dell’Ansa -. Il sindaco è l’autorità sanitaria del territorio e per questo mi sono vaccinato. Io mi sono vaccinato alla luce del sole. Ho scritto una lettera al presidente della Regione Nello Musumeci dicendo che i sindaci e gli amministratori dovevano essere vaccinati insieme agli operatori sanitari. Del resto non si comprende come i primi cittadini e gli amministratori non siano rientrati tra le categorie a cui dare priorità visto che il sindaco è la prima autorità sanitaria sul territorio e che gli assessori in questi periodo di chiusura e smart working hanno lavorato per non fare bloccare la macchina amministrativa”.

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