Collegare le banche dati dell’Inps con quelle della Giustizia per evitare che persone che non hanno i requisiti possano accedere al reddito di cittadinanza, dichiarando il falso. É quanto chiede il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, intervenuto dopo l’operazione delle Fiamme Gialle che ha permesso di scovare 145 condannati per mafia che percepivano l’aiuto economico dello Stato. Tra i colpiti dal provvedimento figurano appartenenti alle famiglie mafiose della Kalsa, di Resuttana, di Passo di Rigano, di Partinico e di Carini nonché affiliati ai clan degli Inzerillo e dei Lo Piccolo.
“Il reddito di cittadinanza – spiega Orlando – ha rappresentato e rappresenta uno strumento importante per combattere disagio e povertà e dai doverosi e approfonditi controlli emerge che la stragrande maggioranza dei percettori sono persone e famiglie in effettivo stato di necessità. Non può però lasciare perplessi il fatto che alcune decine di condannati per reati gravi e gravissimi abbiano comunque potuto beneficiarne prima di essere scoperti dal lavoro d’indagine della Guardia di Finanza cui ancora una volta esprimo gratitudine ed apprezzamento. Nell’epoca della interconnessione digitale e della richiesta a cittadini e imprese di dotarsi d’identità elettronica, è importante che tutte le pubbliche amministrazioni siano dotate di strumenti informatici di verifica adeguati, per esempio con l’interconnessione fra le banche dati della Giustizia con quelle dell’Inps. In questo modo le eventuali dichiarazioni false vengono subito scoperte e sanzionate, alleggerendo anche i compiti propri di Inps per la Famiglia e Guardia di Finanza.
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