Come aveva anticipato ieri il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, nella nostra isola si registra l’indice Rt più basso d’Italia. Il dato è stato confermato oggi nell’ormai consueto bollettino del Comitato tecnico scientifico. In Sicilia l’indice si attesta a 0,66, il numero più basso a livello nazionale. La media italiana è ancora di poco sotto 1, ossia a 0,95, in aumento rispetto alla scorsa settimana quando era di 0,84. Per gli esperti è il preludio a una ripresa dell’epidemia, trainata anche dalle varianti. Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria passano in arancione. E si aggiungono a Umbria e provincia di Bolzano che poi sono state messe in rosso in tutto e in parte. La Sicilia, come detto, diventa gialla.
Al momento si contano 15 regioni gialle. Dall’11 febbraio, infatti, è passata nella fascia con minori restrizioni anche la Puglia, dopo una rettifica degli ultimi dati forniti dalla Regione. La Toscana, però, dopo cinque settimane in fascia gialla, passa in arancione con delle piccole aree di lockdown. E così anche l’Abruzzo e la Liguria. Restano gialle il Friuli Venezia Giulia e il Molise così come la Campania. Già in arancione sono Bolzano (dove però la Provincia autonoma ha deciso di entrare in lockdown per tre settimane a partire dall’8 febbraio) e l’Umbria. I nuovi colori entreranno in vigore dal prossimo 14 febbraio. Anche se lo stesso Musumeci ha fatto sapere di poter arrivare ad una deroga e cambiare colore magari a partire già da domani.
Ecco l’indice Rt nelle varie regioni: Abruzzo 1,22 (1,16-1,28); Basilicata 1,2 (0,98-1,44); Calabria 0,81 (0,73-0,93); Campania 0,8 (0,73-0,91); Emilia-Romagna 0,94 (0,91-0,96); Friuli 0,98 (0,94-1.03); Lazio 0,96 (0,93-0,99); Liguria 1,08 (1,02-1.13); Lombardia 0,97 (0,94-1.01); Marche 0,94 (0,86-1,04); Molise 1,09 (0,79-1,41); Piemonte 0,93 (0,9-0,97); Provincia Bolzano 1,25 (1,2-1,3); Provincia Trento 1,2 (1,12-1,28); Puglia 1,05 (1,01-1,09); Sardegna 0,87 (0,82-0,93); Sicilia 0,66 (0,63-0,69); Toscana 1,1 (1,06-1,16); Umbria 1,2 (1,13-1,26); Val d’Aosta 0,77 (0,58-0,97); Veneto 0,71 (0,68-0,74).