Nelle prime ore della mattinata un centinaio di carabinieri di Palermo ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 11 persone (di cui 10 in carcere ed 1 ai domiciliari), ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. Il provvedimento è stato emesso dal gip su richiesta di un gruppo di magistrati della Direzione distrettuale antimafia, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca. Le indagini, condotte nel periodo giugno – novembre 2018, hanno consentito di acquisire prove decisive nei confronti di un sodalizio criminale operante nel quartiere Capo di Palermo e di individuare in Benito Miccichè il promotore dell’organizzazione, che sovraintendeva alle complesse attività di gestione della piazza e riceveva i proventi dello spaccio.
L’organizzazione poteva contare su molti pusher e vedette, che operavano con turnazioni giornaliere, in sinergia con i responsabili operativi della piazza ai quali spettava la custodia del denaro provento delle cessioni di stupefacente ma soprattutto aveva la disponibilità di magazzini e garage, riconducibili ai membri dell’organizzazione, nelle vicinanze della piazza di spaccio, dove poter stoccare lo stupefacente. Ad un semplice cenno del cliente, infatti, lo spacciatore si avvicinava per effettuare la cessione o, in base alla richiesta ricevuta, si appartava in un luogo adiacente e recuperava la droga.
In carcere sono finiti (in ordine nella galleria): Benito Miccichè classe 1986; Vincenzo Miccichè classe 1992; Emanuele Miccichè, classe 1998; Mauro Miccichè, classe 1999; Daniele Garofalo, classe 1999; Francesco Paolo Cusimano, classe 1979; Mario Presti classe 1991; Alessio Spina classe 1995; Paolo Cristian Silvestri classe 1999; Davide Mirabile, classe 1983, attualmente detenuto presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo. Agli arresti domiciliari è finito Eduardo La Mantia, classe 1985.
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