Nove misure cautelari e sequestri per 500 mila euro. É l’esito dell’operazione antidroga “Chorus – Pacco regalo” della procura della Repubblica di Palermo. Il blitz contro il narcotraffico è scattato all’alba. L’indagine è stata condotta dalla Guardia di finanza.
Su delega della procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, i finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del tribunale nei confronti di nove persone, indagate a vario titolo per organizzazione e traffico di sostanze stupefacenti, aggravati dalla transnazionalità, di cui: 3 destinatari di custodia cautelare in carcere e 2 sottoposti agli arresti domiciliari. Nei confronti, invece, di altri 4 è stata applicata la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Palermo. L’operazione condotta dai specialisti antidroga del Gico delle fiamme gialle, ha permesso di far luce su un collaudato sistema messo in piedi dagli indagati, volto all’importazione dalla Spagna di significativi quantitativi di droga, in particolar modo hashish, destinata al mercato del centro cittadino palermitano.
Secondo quanto ricostruito, gli organizzatori del traffico illecito infatti si recavano personalmente nella Penisola iberica da dove provvedevano a spedire la droga all’interno di pacchi regalo affidati a corrieri internazionali e destinati a nominativi di fantasia localizzati a Palermo, zona dove era competente per le consegne uno dei sodali che lavorava come autista di una ignara società di spedizioni. Quest’ultimo riusciva a recuperare i pacchi provenienti dalla Spagna e li consegnava agli altri componenti dell’organizzazione criminale che ne erano gli effettivi destinatari Le indagini hanno consentito di ricostruire spedizioni illecite per oltre 180 chili di stupefacente, a cui corrisponde un valore di mercato alla minuta vendita di circa 2 milioni di euro. I finanzieri hanno poi proceduto a valorizzazione in chiave patrimoniale gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, attraverso l’esame, il confronto e l’incrocio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso alla guardia di finanza, accertando l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la loro capacità economica.
Nello specifico, gli accertamenti – condotti anche con il noto applicativo Molecola in dotazione ai Reparti investigativi della Guardia di Finanza – hanno portato a dimostrare che gli indagati e i rispettivi nuclei familiari, nell’ultimo decennio, a fronte di redditi leciti per circa 430 mila euro avevano sostenuto spese ed acquisti per oltre 1,2 milioni di euro. La procura della Repubblica – Dda ha quindi emesso un provvedimento ablativo d’urgenza, in corso di esecuzione, che ha consentito di sottoporre a sequestro conti correnti, veicoli e imprese per un valore complessivo stimato di circa 500 mila euro.
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