Boom di contagi in Sicilia. Ben 163 i nuovi casi che fanno salire il numero degli attuali positivi al coronavirus a 2.787: con 293 ricoverati con sintomi, 16 in terapia intensiva (+1) e 2.478 in isolamento domiciliare. Sono 310 i deceduti totali dall’inizio dell’emergenza, uno in più di ieri. Inoltre, ammontano a 6.948 i casi totali, 3.851 i dimessi guariti, con un incremento dei tamponi effettuati pari a 6.115. La Regione segnala che dei nuovi positivi sono migranti dell’hotspot di Lampedusa. É sempre la provincia di Palermo a fare registrare il numero di gran lunga maggiore di contagi con 92 nuovi casi. Sono 24 in quelle di Catania e Siracusa; 12 a Trapani, 5 a Messina, 4 a Caltanissetta; un caso ad Agrigento e Ragusa. Nessun nuovo contagio nella provincia di Enna.
Sono 39 i casi Covid certificati dall’Asp a Bagheria. Nel distretto socio-sanitario che include i comuni di Altavilla, Bagheria, Casteldaccia, Ficarazzi e Santa Flavia i casi totali sono 67. A comunicarlo il sindaco Filippo Maria Tripoli che aggiunge: tra i 39 positivi bagheresi, un decesso di una donna anziana e già sofferente; solo 8 invece sono i ricoverati con sintomi, gli altri 30 sono asintomatici e sono seguiti a casa dai loro medici di famiglia e dall’azienda sanitaria provinciale distretto 39. Di questi 39 casi, 13 fanno parte di un unico grande focolaio che si sono contagiati per rapporti parentali; un focolaio è costituto da 6 persone e tutti gli altri sono casi singoli.
Il sindaco riferisce anche di un episodio di un asilo privato momentaneamente chiuso per controllare tutti i bambini dopo che la mamma di un bambino che frequentava quell’asilo è risultata positiva; il piccolo, in seguito al tampone, è risultato negativo e la scuola ha riaperto. Il primo cittadino ha spiegato che non ci sono i presupposti per chiudere le scuole, come alcuni cittadini hanno chiesto. “Le scuole stanno seguendo tutti i protocolli previsti per prevenire la diffusione del contagio”, spiega, “dirigenti scolastici, personale docente e Ata stanno facendo un enorme lavoro. C’è da sistemare ancora qualcosa fuori le scuole, dove genitori e alunni, non in tutte le scuole creano assembramenti, ed in questo caso chiediamo soprattutto la collaborazione dei genitori a mantenere le distanze previste in attesa che i loro figli entrino a scuola”.
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