Palermo

Palermo ricorda il giudice Terranova e il marescialle Mancuso: uccisi dalla mafia

Nel giorno del 41° anniversario dell’uccisione del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di pubblica sicurezza, preposto alla sua scorta oltre che suo stretto collaboratore, Lenin Mancuso, si è tenuta a Palermo una cerimonia di commemorazione.

Il 25 Settembre del 1979, il magistrato ed il poliziotto caddero per mano mafiosa, colpiti da un commando armato che li sorprese in via Edmondo De Amicis, mentre viaggiavano a bordo di una Fiat 131. I sicari dopo aver bloccato l’auto tramite una transenna per lavori in corso fecero fuoco con dei fucili uccidendo sul colpo il giudice Terranova e ferendo mortalmente il maresciallo Mancuso che, nel disperato tentativo di proteggerlo, venne ritrovato riverso sul corpo del giudice Terranova. In quella stessa via, sul luogo dell’attentato, stamattina, il Questore di Palermo Renato Cortese, ha deposto una corona di alloro in ricordo delle vittime.

Per l’estremo sacrificio della propria vita l’8 maggio 1981 il maresciallo Lenin Mancuso è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria, con la seguente motivazione: “Prescelto, in virtù delle sue non comuni qualità, per il servizio di sicurezza ad eminente magistrato, assolveva il proprio compito con sprezzo del pericolo e profondo senso del dovere, pur consapevole del grave rischio cui si esponeva. Veniva proditoriamente trucidato con colpi d’arma da fuoco, esplosigli da distanza ravvicinata, in un vile agguato mentre, con impegno e responsabile coraggio, svolgeva la propria missione”.

Alla cerimonia hanno preso parte autorità Civili e Militari. Presente il sindaco Leoluca Orlando in rappresentanza della città, l’assessore Roberto La Galla in rappresentanza del Governo Regionale, Carmine Mancuso, figlio di Lenin. Presente anche l’associazione monrealese “Liberi di Lavorare” con il presidente Biagio Cigno e l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Monreale con una rappresentanza guidata dal presidente Santo Gaziano e dal segretario economo Francesca Mannino. La cerimonia è poi proseguita presso la questura di Palermo, dove il Maestro Pippo Madè ha donato una sua opera dedicata ai caduti della Polizia di Stato ed a tutte le vittime innocenti di mafia.

Questo stesso giorno da di alcuni anni dopo, il 25 settembre 1988, lungo il viadotto Grottarossa della strada statale Agrigento-Caltanissetta la mafia uccise il giudice Antonino Saetta, presidente della Corte d’Assise d’Appello di Palermo assieme al figlio Stefano. Anche per questo duplice omicidio i mandanti furono individuati nel clan Riina.

“La nostra presenza qui – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – è un modo per esprimere profonda riconoscenza nei confronti di loro e di tutti i componenti della Magistratura e delle Forze dell’Ordine che hanno sacrificato la vita per liberare Palermo e la Sicilia da indicibili connivenze fra Cosa Nostra, l’imprenditoria e la politica. La loro scelta di non scendere a patti con la mafia li rende un esempio da seguire per tutti noi”.

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