Alla fine Vittorio Sgarbi è il solito istrione. Si prende la scena in pochissimi secondi dal suo arrivo all’ex albergo delle povere a Monreale. Qui il primo passaggio per visionare la prima parte delle oltre 400 opere esposte per la Biennale dei Normanni, organizzata da Effetto Arte di Palermo, dalla casa editrice Art Now e dallo studio di consulenza artistica Russo di Roma, curata da Sandro Serradifalco.
Esattamente tre anni fa, lo stesso critico era stato il protagonista di un altro evento simile firmato sempre da Serradifalco. Sgarbi scherza all’ingresso con il giovane che misura la temperatura, si concede a foto ed interviste ed inizia il suo tour tra le opere esposte (le sedi espositive sono due, oltre villa Vittorio Veneto, anche il museo Civico Giuseppe Sciortino). “Gli artisti sono un po’ dei profughi – dice il critico d’arte – poi ci vogliono le Ong che li recuperano, li portano in porti sicuri, dopo mari in tempesta. Serradifalco è un po’ la Greta Thunberg degli artisti, un imprenditore che ha compreso quanto sia importante dare visibilità a questi creativi che meritano degli spazi espositivi. Lo Stato non glieli concede, men che meno i comuni, ecco che intervengono persone come Serradifalco che salvano questi profughi dell’arte”.
Per Sgarbi, tutti celiamo una creatività, “ma è occulta, nascosta e spesso siamo noi stessi ad impedirgli di venire fuori”, ma aggiunge il critico, “tutti hanno diritto alla creatività”. Badate bene, dice Sgarbi che di mostre ne ha visto migliaia, “molti sono al di sotto di arte pura e cruda – dice – ma tutti, anche questi che sono scarsi sono convinti di essere i migliori, mentre altri sono dei geni senza saperli”. Lo Stato, secondo Sgarbi, dovrebbe occuparsi di mettere in un posto tutte queste opere d’arte”.
Sono sempre più i giovani che si avvicinano all’arte in generale, “ma l’arte è una scommessa – dice Sgarbi – è un po’ come la musica che è una forma d’arte. Anche chi non riesce ad andare a Sanremo continua a cantare. C’è poi, magari, quello che diventa il nuovo Picasso. Ecco allora serve sempre andare a vedere i luoghi in cui si raccolgono questi profughi. Ma riuscire in questo campo è come vincere alla lotteria. Secondo le mie stime solo il 3/4 per cento ci riesce. Ma questo non deve scoraggiare il nostro senso di creatività”. A proposito di creatività, “forse in Italia ce n’è un eccesso – prosegue Sgarbi – tutti siamo creativi e tutti in fondo vogliamo essere un po’ artisti”.
“Il nostro intento è quello di dare visibilità a oltre 400 artisti – dice Leonarda Zappulla, una delle organizzatrici dell’evento – Abbiamo selezionato artisti italiani e internazionali, creando questo percorso espositivo e non caso abbiamo scelto di nuovo Monreale, un vero e proprio scrigno di cultura. Monreale in fondo è un richiamo per tante persone e siamo convinti che qui gli artisti abbiano la luce che meritano”. Il percorso espositivo si snoda dalle Sale del Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea “Giuseppe Sciortino” agli ambienti di villa Vittorio Veneto che ospiteranno la sezione estera. La mostra sarà aperta al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18,30. Domenica solo dalle 10 alle 13,30.