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Coronavirus, 10 casi alla Rap, si rischia il blocco: chiesto l’intervento dell’esercito

Dopo l’individuazione di 10 casi positivi fra i dipendenti, la Rap, azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiutiPalermo, ha chiesto al prefetto un piano di emergenza, non escludendo l’intervento dell’esercito e il ricorso ad altre strutture pubbliche e private. Il rischio è che con l’aumento dei casi e la conseguente riduzione del personale in servizio la raccolta rifiuti a Palermo possa subire un blocco.

Il sindaco Leoluca Orlando ha costituito un tavolo permanente che coinvolge il Cda dell’azienda, il vicesindaco e gli assessori competenti e da stamattina la Rap ha attivato contatti con alcune imprese private che da stanotte dovrebbero entrare in campo a supporto delle squadre aziendali. Nel frattempo procede la campagna di esami a tappeto per tutti i dipendenti: grazie alla collaborazione con l’Asp, con l’ospedale Buccheri La Ferla e il ricorso ai privati, ad oggi sono stati eseguiti già 180 tamponi e test sierologici.

“In questo momento delicatissimo – ha detto il Orlando – ho chiesto di attivare tutti i canali possibili perché l’azienda garantisca il servizio primario della raccolta dei rifiuti, scongiurando ogni possibile rischio igienico-sanitario per la città. In ogni caso, monitoriamo giorno per giorno la situazione”. Il presidente e il direttore dell’Azienda, Giuseppe Norata e Roberto Li Causi, confermano che “dal momento della notizia del primo caso positivo abbiamo attivato ogni procedura necessaria per verificare lo stato di salute dei dipendenti, per garantire la loro sicurezza e quella della popolazione, fermo restando che siamo coscienti del fatto che certamente non si può interrompere in alcun modo la raccolta”.

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