Palermo

Picchiano e minacciano prostituta: arrestate due sorelle

Avrebbero costretto una ragazza a cambiare piazza in cui prostituirsi, minacciandola di violenze. Con questa accusa la Polizia ha arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale, due giovani sorelle di nazionalità nigeriana, Q.S. e C.S..

Le due donne, ritenute responsabili dei reati di stalking, lesioni aggravate e favoreggiamento della prostituzione, sono state denunciate da una ragazza straniera che lo scorso mese di gennaio, dopo diversi episodi di violenza fisica e psicologica, aveva deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. Grazie alle sue dichiarazioni, gli agenti della sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” della Squadra mobile hanno fatto luce sull’accaduto, risalendo ai motivi dell’aggressione e delle gravi minacce subite. Agli investigatori la ragazza ha raccontato che un giorno, mentre si trovava in piazza XIII Vittime con altre connazionali, era stata avvicinata dalle due sorelle, le quali dopo averle chiesto di andare con loro in un luogo appartato per dei chiarimenti, l’avevano aggredita con violenti e ripetuti colpi inferti in varie parti del corpo e che le avevano provocato numerose ferite. Utilizzando un coccio di bottiglia di vetro, l’avevano colpita sul viso in modo da causarle una lesione che compromettesse la sua possibilità di lavorare. Non soddisfatte, dopo l’aggressione, l’avevano minacciata di sfregiarle il viso con l’acido se l’avessero ancora vista prostituirsi in piazza XIII Vittime.

La ragazza aveva temuto talmente per la propria incolumità da decidere di rimanere chiusa in casa e di non raccontare nulla, non avendo il coraggio di chiedere aiuto alla polizia nè tantomeno di far ricorso ai sanitari per curare le ferite. Solo dopo qualche tempo ha trovato la forza di denunciare quanto vissuto. Il racconto ha fatto emergere come non solo lei, ma più di una ragazza, fosse stata costretta a versare tutto il guadagno raccolto per strada alle due sorelle e a vivere in un appartamento insieme a loro poichè il viaggio in Italia era stato pagato da quest’ultime, che pretendevano un risarcimento di 20 mila euro. Le due sorelle hanno pure accusato la giovane straniera di avere convinto le altre ragazze a lasciare la casa in cui vivevano e ad affrancarsi da tutte le condizioni di sfruttamento economico. Dopo l’arresto le due donne sono state condotte presso la Casa circondariale “Lorusso”

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