“Lo snobismo e la vergognosa superficialità con cui il Governo nazionale Pd/5 Stelle ha accolto la grande sofferenza che si sta vivendo in Sicilia, cui Musumeci ha dato voce attraverso la sua coraggiosa ordinanza, è rappresentato dall’indignazione dei radical chic da salotto, impegnati a vomitare sdegno sull’iniziativa del presidente della Regione, colpevole di non avere ceduto all’ignavia e all’ipocrisia dei veri razzisti: coloro che non vogliono lo stesso trattamento e le stesse tutele per italiani e migranti, abbandonando questi ultimi a un trattamento e a una promiscuità, terreno propizio per il dilagare dell’epidemia da Covid e altre malattie, che non si riserva neppure alle bestie”.
A dirlo è Marco Intravaia, presidente del Consiglio comunale di Monreale e fedelissimo del governatore siciliano Nello Musumeci. “Salvare vite umane è il nostro primo dovere di uomini delle istituzioni e, per chi crede, da cristiani – aggiunge -. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Il Governo regionale ha agito con gli strumenti normativi messi a disposizione dalla legge su un terreno di sua competenza, la politica sanitaria. A coglierne la sostanziale giustezza è anche un’associazione umanitaria che riconosce nell’ordinanza un grido che squarcia il silenzio assordante che avvolge il governo centrale Pd/5Stelle. Non saranno i massimi sistemi – conclude Intravaia – a garantire dignità e integrazione a chi arriva in Sicilia, ma scelte dettate dalle norme, dal buonsenso e dalla propria coscienza, con cui tutti prima o poi devono fare i conti. Non saranno le minacce o le intimidazioni di qualche parlamentare del Pd o ex Pd a fermare l’azione del presidente Musumeci che, può fare simpatia o meno, ma agisce con il solo e unico scopo di difendere la Sicilia”.
IL GOVERNO IMPUGNA L’ORDINANZA
La gestione del fenomeno migratorio è “materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato”. Con questa motivazione, dopo un braccio di ferro andato avanti per giorni, il Governo ha impugnato l’ordinanza del governatore siciliano Nello Musumeci, le cui misure “interferiscono direttamente e gravemente” con le politiche di regolazione dei flussi. Il ricorso, presentato dalla presidenza del Consiglio e dal ministero dell’Interno, è stato notificato ed è in corso deposito presso il Tribunale amministrativo regionale di Palermo.
“Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi”, replica duro il presidente Musumeci. E avverte: “La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo”.
Gli assicura tutto il suo sostegno Matteo Salvini che si ribadisce “al fianco di Musumeci e di tutti i sindaci e governatori che chiedono al governo di fermare l’invasione in corso. Al fianco di Musumeci e di tutti i sindaci e governatori che chiedono al governo di fermare l’invasione in corso. Un rischio – sottolinea il leader leghista – non più solo economico e sociale, ma anche sanitario visto l’alto numero di sbarcati positivi al Covid”. Luciana Lamorgese non ci sta: “Il senatore Salvini ha davvero superato ogni limite dimostrando scarso rispetto per le istituzioni, soprattutto per quella di cui tra l’altro è stato ministro”, sbotta. La titolare del Viminale ribadisce come il Governo abbia pensato innanzitutto “alla sicurezza dei siciliani” predisponendo “tutte le misure necessarie”. Circa 850 i migranti che tra oggi e domani lasceranno l’isola a bordo delle navi Azzurra e Aurelia, dotate di apposite zone rosse per isolare quelli positivi al Covid. Da inizio estate – è il report del ministero – i migranti trasferiti dalla Sicilia in altre Regioni sono oltre 4 mila ed è in via di definizione un nuovo bando per affittare altre navi-quarantena.
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