Il 2020 sarà, senza dubbio, l’anno di svolta per le criptovalute. E non tanto per quanto riguarda il successo delle monete virtuali, che è già bello importante e solido, ma quanto per la regolamentazione delle stesse. Come sappiamo le criptovalute fanno parte del nostro mondo dal 2009, anno in cui è stata lanciata la prima moneta virtuale, Bitcoin (qui il valore della criptovaluta Bitcoin). Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di successi e nuovi arrivi che hanno portato le criptovalute ad essere protagoniste assolute nel mondo dell’economia e degli investimenti.
La regolamentazione
Negli ultimi anni con vari gradi di permissività e limitatezza, un numero crescente di paesi ha introdotto regolamentazioni per le criptovalute. Questi paesi includono Svizzera, Giappone, Lituania, Malta e Messico, che in questi anni hanno approvato leggi che richiedono la concessione di licenze per gli exchange di criptovalute secondo le linee guida KYC (conosci il tuo cliente) e AML (antiriciclaggio).
Tuttavia, tali passaggi iniziali sono solo l’inizio, perché nel 2020 un numero maggiore di governi è impostato per proporre o attuare una regolamentazione delle criptovalute. L’Unione Europea e il G7 stanno esaminando come regolare le stablecoin, mentre attori del calibro di Cina e Giappone faranno entrare in vigore il prossimo anno leggi che dovrebbero in definitiva aiutare a favorire l’adozione delle valute digitali.
Lo scorso anno la Commissione Europea (EC), l’organo esecutivo dell’Unione europea (UE), ha lanciato una consultazione pubblica sulla regolamentazione delle criptovalute, poiché la seconda economia più grande del mondo mira a rafforzare le sue posizioni nel mercato globale dei pagamenti.
La CE ha invitato investitori, banche, supervisori, consumatori e altre parti interessate a condividere le loro opinioni su come il settore finanziario potrebbe beneficiare della digitalizzazione in modo sicuro, secondo il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis. Secondo la CE, queste consultazioni forniscono un primo passo nel processo di definizione degli elementi chiave di una strategia più ampia per promuovere la finanza digitale in Europa. Sostengono che il feedback delle consultazioni pubbliche contribuirà alla valutazione della Commissione sulle possibili iniziative imminenti. La consultazione resterà aperta fino al 18 marzo 2020, mentre nei prossimi mesi la Commissione potrà consultarsi piuù approfonditamente sulle altre questioni in questo settore.
Ora, la CE sta ponendo domande più generali volte a ottenere un feedback sull’uso o sul potenziale utilizzo di criptovalute. Inoltre, vogliono sentire dalle parti interessate se e come classificare gli asset cripto e avere opinioni sugli asset cripto, che attualmente rientrano o che non rientrano nell’ambito di applicazione della legislazione dell’UE.
La criptovaluta europea
Dall’Unione Europea arriva anche la proposta di creare una moneta elettronica europea. Secondo diverse fonti, infatti, la Bce e altre banche centrali dell’Ue potrebbero esplorare le opportunità e le sfide dell’emissione di valute digitali da parte delle banche centrali, anche prendendo in considerazione misure concrete in questa direzione. In questa prospettiva un ruolo centrale sarebbe quindi giocato dalla Banca centrale europea, incaricata di garantire le transazioni di denaro elettronico degli utenti senza bisogno di altri intermediari finanziari.