Cronaca

L’acqua di Monreale gestita da Amap: “Forte preoccupazione”

La delicata questione della gestione delle risorse idriche del Comune di Monreale, è stata al centro di un incontro tra il segretario del circolo del Pd di Monreale, Silvio Russo e una delegazione dei componenti del direttivo, con il sindaco Alberto Arcidiacono.

A seguito della deliberazione dell’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) Palermo dello scorso 25 giugno, l’ente di governo per la gestione del servizio idrico integrato (servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua a usi civili, di fognature e depurazione delle acque reflue), composto dai sindaci della provincia di Palermo, ha stabilito che il Comune di Monreale dovrà confluire nella Gestione Unica d’Ambito affidata ad Amap, azienda che si occupa della gestione del servizio idrico integrato del Comune di Palermo e di altri 34 comuni della Città Metropolitana.

La delibera prevede di avviare immediatamente il processo di trasferimento del servizio idrico integrato ad Amap, dando mandato alla struttura tecnico operativa dell’Ati Palermo di definire un calendario delle prese in carico di concerto con il gestore. “Pertanto – spiega Silvio Russo – il Comune di Monreale, in un futuro non troppo remoto, potrebbe trovarsi costretto a consegnare la gestione del servizio e le proprie infrastrutture idrauliche ad Amap”.

La delibera del 25 giugno, arriva per la verità, alla fine di un lungo processo iniziato qualche anno fa con l’individuazione, da parte della Regione Siciliana, degli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) e delle relative Assemblee Territoriali Idriche (ATI) che, nei rispettivi ambiti, esercitano le competenze previste dalle norme vigenti in materia di gestione delle risorse idriche. Il Pd di Monreale, nell’incontro col sindaco, ha manifestato “fortissime perplessità e viva preoccupazione per la cessione di un servizio così importante alla società affidataria individuata dall’Ati, piuttosto che continuare ad assicurare il servizio autonomamente con la gestione in forma diretta e pubblica che consentirebbe di salvaguardare le capacità gestionali esistenti sotto il controllo diretto del Comune di Monreale”.

“L’importante patrimonio infrastrutturale idraulico esistente – aggiunge Russo – fatto di sorgenti, pozzi, impianto di depurazione, oltre al personale che provvede alla loro gestione, corre, nello scenario prefigurato dalla deliberazione dell’Ati, il serio rischio di essere ceduto ad altra gestione”. La stessa preoccupazione era stata espressa alcuni giorni fa anche nel comune di Altofonte.

Nel corso dell’incontro, gli esponenti del Pd cittadino, ricercando nelle pieghe della legge regionale che regolamenta la materia, hanno prospettato qualche ipotesi di soluzione per il mantenimento da parte del Comune della gestione del servizio in forma autonoma. Inoltre, in conformità alla disciplina regionale vigente, al fine di assicurare un governo democratico della gestione del servizio idrico integrato, hanno sollecitato la previsione di strumenti di partecipazione alle decisioni sugli atti fondamentali di pianificazione, programmazione e gestione dei lavoratori del servizio idrico integrato e degli abitanti del territorio. Il Sindaco Arcidiacono si è impegnato a fare ulteriori approfondimenti sugli argomenti affrontati al fine di ricercare le soluzioni per la migliore gestione di un bene comune pubblico primario così importante come l’acqua.

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