Di questa storia che stiamo per raccontarvi c’è una certezza: il centro sportivo del Palermo si farà. Dove, questo lo stiamo ricostruendo. Le ipotesi fino ad ora certificate sono tre: Torretta (tra l’area del parco degli ulivi e il centro sportivo comunale); Piana degli Albanesi e Monreale. Tre ipotesi che sono al vaglio della Società. Tre idee su dove far sorgere il nuovo quartier generale rosanero, che da dieci mesi non fanno dormire la notte il presidente Dario Mirri. Il Palermo avrà il suo quartier generale: un passaggio necessario per crescere.
Andiamo con ordine: il terreno di Torretta piace perché è a metà strada tra la città e l’aeroporto, facilmente raggiungibile dagli svincoli autostradali sulla A29 e sarebbe forse in assoluto la situazione migliore. Su torretta però, c’è qualche dubbio ed è legato alla concessione e destinazione d’uso del terreno. Problema che si potrebbe risolvere ma che rischia di allungare i tempi di costruzione dello stadio. Piana degli Albanesi è un’altra zona che interessa alla proprietà. Un interesse che ci è stato confermato dallo stesso sindaco ma che pone un altro tipo di problema: l’area c’è ma è lontana dalla città e con una sola via di fuga. In sostanza è l’ultima opzione.
E poi c’è Monreale. L’ipotesi di un centro sportivo nella cittadina arabo-normanna in un primo momento era stata accantonata, ma adesso Monreale balza in testa alle preferenze e supera quelle che erano stati i dubbi iniziali. L’amministrazione comunale di Monreale e il presidente Dario Mirri si sono incontrati più volte. All’incontro ha partecipato il sindaco Alberto Arcidiacono e alcuni esponenti della giunta comunale. Il Palermo ha visionato due terreni privati: uno ad Aquino e l’altro a Giacalone, due frazioni del comune di Monreale. Su questi terreni il comune dovrebbe approvare una variante urbanistica. In realtà, il terreno di Aquino era stato già predisposto ad uso sportivo, durante l’amministrazione Caputo che proprio in questa zona avrebbe voluto creare una cittadella dello sport. Ai tempi non se ne fece più nulla e adesso questa variante è scaduta e andrebbe soltanto rinnovata. A Giacalone invece, la situazione è diversa: la variante urbanistica va fatta ex novo ma al di là dei tecnicismi i terreni di Monreale piacciono alla Società che immagina una cittadella dello sport ecosostenibile con tre campi da gioco, palestra e club house. Da un lato l’amministrazione comunale faciliterebbe tutta la parte burocratica attraverso una modalità d’urgenza che accorcerebbe i tempi; d’altro lato, la Società si impegnerebbe nel miglioramento della viabilità stradale. L’intesa economica di massima c’è e questo vuol dire che la trattativa è ben avviata. Entro dieci giorni Mirri prenderà una decisione in un verso o nell’altro. Adesso bisogna solo attendere.