Riceviamo e pubblichiamo il messaggio dell’Arcivescovo di Monreale Michele Pennisi indirizzato a tutti gli studenti che si apprestano ad affrontare l’esame di maturità. Un esame quest’anno, condizionato dall’emergenza coronavirus, che ha sconvolto la vita di tutti. Un esame che certamente sarà ricordato per sempre, non soltanto per la classica ansia pre-maturità, ma anche per le modalità con cui si svolgerà. LEGGI QUI I CONSIGLI DELLA POLIZIA ANTI FAKE NEWS
Carissimi amici e amiche “maturandi”, sta per concludersi il cammino di un ciclo di studi, che quest’anno è stato caratterizzato da molti imprevisti: la interruzione delle lezioni nella vostra classe non solo come luogo ma comunità educante, le interrogazioni online, la inedita modalità dell’esame finale. Tutto questo può provocare in voi due sentimenti opposti: la paura o la speranza.
Eugenio Montale si chiedeva: “E ora, che ne sarà del mio viaggio?” Troppo accuratamente l’ho studiato senza saperne nulla. Un imprevisto è la sola speranza. Ma mi dicono che è una stoltezza dirselo”. Vi auguro che “andrà tutto bene” e ve la caverete non per un vago ottimismo, ma per la speranza fondata che tutto nella vostra vita si svolge sotto lo sguardo pieno di amore di Dio.
L’esame di maturità è un momento particolarmente decisivo della vostra vita. Siete chiamati a rispondere a un interrogativo importante a cui anche i vostri professori, con la loro quotidiana cura educativa, vi hanno preparato a rispondere: “Qual è la ragione profonda del mio essere e stare al mondo?” È la questione del senso della vita, la questione fondamentale di ciascuno di noi.
La scelta della facoltà universitaria o della professione da svolgere, se fatta alla luce dei vostri talenti e delle vostre inclinazioni, costituisce la vostra personale strada per rispondere alla chiamata di Dio alla felicità. La vostra risposta sarà originale, perché non siete fatti in serie ma siete dei pezzi unici. E la posta in gioco è grande: ne va del successo della nostra vita. Dante lo scriveva a chiare lettere nella sua Commedia: “Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto”. Seguire la propria stella: ecco, la questione fondamentale. Occorre formarvi alla scoperta del vostro desiderio profondo, all’ascolto autentico del vostro cuore, là dove la voce di Dio coincide con il vostro insopprimibile anelito ad una vita piena, serena, realizzata. Occorre formare il vostro orecchio interiore a distinguere bene la voce del vostro cuore dalle mille voci di chi vuole imporvi, in modo più o meno suadente, scelte diverse dalle vostre.
All’ascolto, poi, occorre che faccia seguito il coraggio di scelte libere e audaci, ponderate e risolute. E confermare la scelta fatta nella fatica e nella fedeltà gioiosa di ogni giorno, anche di fronte agli imprevisti. È questa la strada che sfida la vostra libertà ed è posta nelle vostre mani. Vi auguro che possiate affrontare serenamente la prova degli esami con competenza e passione, ma soprattutto prego il Signore che vi dia la grazia di vedere tutti i segni che vi consentano di non sbagliare la strada e di guardare con speranza al vostro futuro.
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