Tentata rapina all’ufficio postale: la polizia arresta il responsabile

Redazione

Palermo - Ad inchiodare il responsabile i “Falchi” della squadra mobile

Tentata rapina all’ufficio postale: la polizia arresta il responsabile
L'uomo si trova attualmente recluso presso la locale casa circondariale Lorusso-Pagliarelli

15 Maggio 2020 - 15:05

É stato individuato e arrestato l’autore di una fallita rapina compiuta lo scorso 6 marzo presso l’agenzia postale di via Rocco Pirri a Palermo, nelle adiacenze della Stazione Centrale. A compiere le indagini sul fallito raid e ad inchiodare il responsabile i “Falchi” della sezione “Contrasto al crimine Diffuso” della Squadra Mobile che, ieri, hanno eseguito nei confronti del 31enne pregiudicato Giuseppe Arini, il provvedimento restrittivo della custodia cautelare in carcere emesso a suo carico dal gip del tribunale di Palermo.

Il 6 marzo, così come immortalato dalle telecamere della Stazione, Arini giunse a bordo di un ciclomotore, sostò poco fuori il varco d’ingresso dello scalo ferroviario imbracciando un casco e, dopo averlo indossato ed essersi coperto il volto con una sciarpa, fece irruzione nei locali uffici postali e minacciò i presenti; fu poi spinto alla fuga dalla inattesa reazione di alcuni dipendenti, uno dei quali gridò tutto il suo spavento; così, dopo avere scavalcato il bancone, Arini fece rapidamente marcia indietro, salì in sella al motociclo lasciato fuori e fece perdere le proprie tracce.

Al malvivente i poliziotti sono giunti dopo avere studiato i profili dei principali protagonisti della criminalità cittadina, calati nella realtà di questo tipo di reato, quello delle rapine, in ordine al quale Arini è personaggio di assoluto rilievo, “vantando” una serialità di condanne per altrettanti analoghi episodi. Dalla visione delle immagini della tentata rapina e grazie anche ai rilievi effettuati dalla scientifica sono giunti i riscontri che hanno confermato la responsabilità del 31enne palermitano, che è stato così riconosciuto, visivamente ed attraverso la repertazione di frammenti di impronte papillari lasciati sulla scena del crimine. L’uomo si trova attualmente recluso presso la locale casa circondariale Lorusso-Pagliarelli.

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