Abbiamo trascorso un giorno con le pattuglie della guardia di finanza per comprendere al meglio come funzionano i controlli anche in questa fase due. “Ogni cittadino sa benissimo qual è il ruolo della guardia di finanza – spiega il generale Antonio Nicola Quintavalle Cecere, comandante provinciale di Palermo – che spazia su tutto ciò che è legato al bilancio dello Stato, alla spesa pubblica e sui reati di corruzione e concussione. Nello specifico abbiamo un reparto dedicato alla lotta alla criminalità organizzata, sia sul profilo di polizia giudiziaria che legata ai traffici di droga e a contrastare le infiltrazioni mafiose all’interno del tessuto economico sociale. Questa emergenza, per noi, ha avuto un forte impatto emotivo, una nuova esperienza. Anche al comando ci siamo dovuti adattare per seguire le regole, con spazi ridotti, lavoro flessibile. Ma l’attività operativa non è mai mancata, grazie ad un piano di coordinamento stabilito con la prefettura, abbiamo garantito la copertura della città di Palermo e della provincia per tutto il tempo”.
E poi l’allarme lanciato dal generale: “In questo periodo stiamo effettuando un monitoraggio intenso sul tessuto produttivo nazionale – spiega il generale – perché temiamo che, approfittando del momento di crisi, la criminalità organizzata, forte dei suoi ingenti patrimoni illeciti, possa infiltrarsi in questo tessuto sano del nostro paese, non solo nei confronti di singoli cittadini, magari attraverso prestiti usurai, ma anche nelle singole imprese, andando ad incidere nelle compagini sociali e quindi, di fatto, accaparrandosi del controllo delle società che potrebbe trasformarsi da impresa sana a impresa mafiosa”.
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