Uno sfogo all’Adnkronos che racconta in pieno il suo stato d’animo. A parlare è Franca Castellese, la madre del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino sequestrato dagli uomini di cosa nostra e poi ucciso e sciolto nell’acido per “punire” il padre, Santino Di Matteo, che aveva iniziato a collaborare con la giustizia. “Tutti coloro che hanno partecipato, in qualsiasi modo, al sequestro di mio figlio devono rimanere in carcere a vita, perché la mia sofferenza per la morte del piccolo Giuseppe non avrà mai fine, quindi la sofferenza degli altri non deve avere mai fine”.
Franca Castellese affida queste poche righe all’agenzia di stampa attraverso il suo legale Monica Genovese. E’ amareggiata per la scarcerazione di Cataldo Franco, uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe. Come si legge nella sentenza di condanna, l’uomo, che oggi ha 85 anni ed è malato, nel 1994, aveva tenuto sequestrato il bambino nella sua tenuta di campagna, in contrada Menta, tra Gangi e Villadoro, sulle Madonie, per circa sei mesi. A chiedergli un locale era stato Giovanni Brusca, con l’aiuto di due “picciotti”. E Cataldo Franco trasformò un magazzino in un covo per il sequestro del piccolo Di Matteo.