“Una nobile figura di servitore dello Stato”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del quarantesimo anniversario della uccisione da parte della mafia, ha ricordato il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, ucciso a Monreale la notte tra il 3 e 4 maggio del 1980. “Nel quarantesimo anniversario della sua morte, desidero ricordare il sacrificio di una nobile figura di servitore dello Stato: il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, medaglia d’oro al valore civile, ucciso barbaramente davanti alla moglie e alla figlioletta, a Monreale. Basile stava conducendo indagini coraggiose e importanti sulle attività criminali-affaristiche delle famiglie mafiose, collaborando strettamente con il giudice Paolo Borsellino”. Il capo dello Stato ha poi aggiunto: “La sua luminosa esistenza sia di riferimento per i giovani e per tutti coloro che, in ogni parte del Paese, si impegnano quotidianamente nella lotta contro l’illegalità, il malaffare e i poteri criminali”.
Anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha voluto ricordare l’ufficiale: “Ancora oggi – ha detto il sindaco – per tutti noi è doveroso dover ricordare la figura del capitano Basile che come coloro che hanno sacrificato la vita combattendo con coraggio contro la criminalità organizzata, rimane un esempio di vita, di visione e di cultura. Il ricordo, affettuoso e sincero, rappresenta anche un ringraziamento al Capitano Basile e a tutti coloro che nelle Forze dell’Ordine e, più in generale nelle Istituzioni, prestano la loro opera con impegno e professionalità al servizio della comunità”.