Il premier Giuseppe Conte: “Ecco la fase due”. Cosa si può fare

Giorgio Vaiana

Dall'Italia e dal Mondo - Emergenza Coronavirus

Il premier Giuseppe Conte: “Ecco la fase due”. Cosa si può fare
Il premier Giuseppe Conte, in diretta, ha annunciato l'inizio della cosidetta "fase due" dopo il lockdown. Comincerà il 4 maggio

26 Aprile 2020 - 20:35

Non è che cambi molto. Insomma, questa fase due farà discutere. E parecchio. La sensazione è che si navighi a vista. Le parole che tutti dovremo ricordare saranno “distanziamento sociale“. Il premier Giuseppe Conte, in diretta, ha annunciato l’inizio della cosidetta “fase due” dopo il lockdown. Comincerà il 4 maggio e durerà almeno due settimane. Sempre verificando, specifica il premier, “che la curva epidemiologica non cresca troppo e vada fuori controllo”.

Insomma tutto dipenderà dal numero dei contagi. Perché, dice Conte, “dobbiamo essere consapevoli che la curva del contagio potrebbe risalire soprattutto in alcune aree del Paese. Il rischio c’è e dovremo affontarlo con metodo e rigore”.  Conte inizia la sua diretta ringraziando gli italiani, “che con i loro sacrifici sono riusciti a contenere la diffusione della pandemia, un grande risultato ottenuto soprattutto quando tutto sembra essere ormai fuori controllo”.

La fase due sarà dettata dalla convivenza con il virus. Il mantenimento delle distanze di sicurezza sarà obbligatorio. Anche nelle visite ai familiari, che si potranno fare. “Vogliamo che il paese riparta – dice il premier – ma l’unico modo per farlo è quello di non ammalarci. Una nuova pandemia creerebbe, a parte la tristezza di nuovi morti, anche danni irreversibili per la nostra economia”. La seconda fase della pandemia, “sarà complessa quanto la prima – dice Conte – e mi rendo conto che dopo settimane di privazioni e rinunce tutti vorremmo un allentamento delle misure. Non dobbiamo però reagire negativamente in questa fase. Nei prossimi mesi, infatti, si getteranno le basi per la ripartenza del nostro Paese e dobbiamo tutti rimboccarci le maniche. Il Governo, ve lo assicuro, farà la sua parte, con una stagione di riforme che cambieranno per sempre delle cose che non andavano da troppo tempo”.

La notizia più importante è il prezzo deciso dal Governo per le mascherine. Quelle chirurgiche non potranno costare più di cinquanta centesimi l’una. Si sta studiando anche un meccanismo per eliminare l’Iva sui dispositivi di protezione individuali. Sulle nuove disposizioni, ben poche cose. Gli spostamenti saranno consentiti nella regione di appartenenza solo per motivi di lavoro, necessità e salute. Il Governo consente il rientro al domicilio o residenza da chi è rimasto bloccato per il lockdown. Gli spostamenti in altre regioni saranno consentiti solo per motivi di lavoro, necessità o salute. Rimane il divieto di assembramento. Si potranno fare spostamenti mirati per delle visite ai propri congiunti, ma andranno fatte utilizzando le mascherine.

Chi manifesta problematiche respiratorie o ha la febbre superiore a 37,5 gradi ha l’obbligo di rimanere a casa e avvisare il medico curante. Saranno consentiti gli accessi a parchi, ville e giardini, sempre con i distanziamenti sociali e comunque con ingressi contingentati. Se non è possibilie controllare gli accessi, ogni sindaco può liberamente disporre la chiusura delle aree verdi. L’attività motoria adesso sarà consentita anche lontano da casa, rispettando la distanza di almeno un metro. Gradualmente potranno riprendere anche le attività sportive degli atleti professionisti o rconosciuti dalle federazioni. Anche qui, porte chiuse, e distanziamento sociale. Tornano i funerali, ma le cerimonie dovranno tenersi all’aperto con un massimo di 15 persone, utilizzo di mascherine e distanziamento sociale. Ristoranti e bar potranno preparare cibo da asporto. Ma anche qui, ingressi di una sola persona alla volta nel locale e file fuori con una distanza di almeno un metro. Dal 4 maggio riaprono le aziende manifatturiere e delle costruzioni e quelle all’ingrosso funzionali alla manifatturiera e costruzioni. I titolari di queste aziende dovranno rispettare i rigidi protocolli di sicurezza per i loro dipendenti. Protocolli necessari anche per le aziende dei trasporti.

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