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Così si cenerà nel post-pandemia: l’intervista (paranormale) a un ristoratore

Sono in solenne compagnia di duemie grandi amici, Antonio e Filippo, fotoreporter di fama nazionale e si “naviga” alla volta di Cefalù, città turistica del tempo che fu. Alle ore 13,30 mi attende un’intervista paranormale con Nino Busacca, titolare del ristorante La Patacca sul lungomare di Cefalù. Conosco Nino Busacca da 20 anni e mi aspetto novità sconvolgenti nel settore della ristorazione.

Antonio non è stato tenero con l’acceleratore della sua auto e dopo tanti patemi d’animo siamo arrivati puntualissimi all’appuntamento. Ho suonato il campanello d’ingresso del noto ristorante cefaludese e, osservando le regole di ferro legate alla pandemia, ho indossato con i miei amici la fastidiosa mascherina. Dopo pochissimi secondi si è spalancata la porta d’ingresso del ristorante e Nino Busacca ci ha accolti sorridendo per le nostre mascherine colorate.

“Accomodatevi amici miei e togliete queste ridicole maschere perché nel mio ristorante conoscerete il futuro della ristorazione nel terzo millennio”. Sbotto in una clamorosa risata e chiedo a Nino Busacca se ai fini legali il suo ristorante è in regola con le nuove norme che disciplinano il comparto ristorazione ed i tempi di riapertura previsti per legge. Nino sornione e figlio di buona madre sorride e ci esorta a procedere lungo il percorso d’ingresso al suo ristorante. Restiamo impalati nel mirare un corridoio di 12 metri realizzato in plexiglass polimetilmetacrilato puro che ricopre pareti e tetto. Continuiamo il nostro percorso e raggiungiamo estasiati il nostro posto a tavola. Nessuna variazione rispetto all’ingresso.

Nino Busacca ci fa accomodare all’interno di una spettacolare vetrina provvista di tutti i confort del futuro: aria climatizzata, isolamento acustico, filodiffusione, tavolo per 6 persone guarnito di un fantastico tovagliato, posate d’argento con sensori antifurto, bicchieri di cristallo veneziano, secchiello per il vino e l’acqua. Sul lato sinistro della vetrina ci sono tre feritoie, una per le portate delle vivande, una per i vini e l’acqua, l’altra per il pagamento online con carta di credito elettronica. All’interno della vetrina c’è un citofono per ordinare i piatti di gradimento. Dopo il consumo di ogni pasto, il cliente tramite le feritoie d’ingresso, rimanda piatti e posate del pasto consumato.

Ho chiesto a Nino Busacca il totale dei posti a sedere nel suo locale fantastico e Nino mi ha risposto 70. Antonio osserva estasiato e Filippo mi sorride perché è arrivato il momento di fare festa al pescato di Busacca. Prima di congedarmi dopo un lauto pranzo, chiedo il conto. Mi arriva via citofono un solenne alla prossima. Abbraccio Nino e ci avviamo sulla via del ritorno.

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