Cronaca

Assessore sia a Piana che Belmonte, la Regione: “E’ incompatibile”

Dopo poco più di un mese è arrivata la risposta del Dipartimento Regionale siciliano delle Autonomie Locali sulla questione di Nicolò Benfante. Il ruolo di doppio incarico come assessore, secondo il Dipartimento è incompatibile. Piccolo passo indietro doveroso. Benfante era stato nominato dal sindaco di Piana Rosario Petta, assessore al bilancio del comune arbereshe il 2 dicembre del 2019. Quasi tre mesi dopo, il 27 febbraio del 2020, Benfante ha accettato di ricoprire l’incarico, sempre come assessore al bilancio, anche presso il comune di Belmonte Mezzagno.

Un caso che aveva suscitato le ire del gruppo consiliare “Svegliati Piana” prima e di un gruppo di consiglieri comunali di Belmonte. Tanto che era “partito” un esposto proprio all’assessorato. Ieri è arrivata la risposta. Benfante non può ricoprire il doppio ruolo. La nota, firmata dal funzionario direttivo Carmelo Messina e dal dirigente del servizio Antonio Lo Presti, è stata inviata al sindaco di Belmonte Salvatore Pizzo e al sindaco di Piana Rosario Petta, oltre che ai rispettivi segretari comunali. E non lascia adito a dubbi. Bisogna eliminare i casi di incompatibilità.

E nella nota del Dipartimento tutto appare chiaro e si fa riferimento alla legge regionale numero 7 del 1992: “Gli assessori ed i consiglieri comunali non possono essere nominati dal sindaco o eletti dal consiglio comunale per incarichi in altri enti, anche se in rappresentanza del proprio comune nè essere nominati od eletti come componenti di organi consultivi del comune”. Le cause di incompatibilità, di solito in vigore per sindaci e consiglieri comunali, in Sicilia valgono anche per gli assessori, sia che sia stato nominato per cause “interne”, sia per quella che potrebbe definirsi nomina per cause “esterne”, cioè per cause legate ad incarichi ricoperti al di fuori del Comune”.

“L’Assessore – prosegue la nota – ancorché nominato dal Sindaco, deve comunque possedere gli stessi requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità richiesti per il Sindaco e per i Consiglieri comunali, come evidenziato nella richiamata normativa regionale, requisiti che si riscontrano anche nella normativa statale (decreto legislativo numero 267/2000). Di conseguenza, nell’ambito delle competenze ascritte a questo Dipartimento Regionale delle Autonomie Locali, alla luce delle argomentazioni giuridico–normative, non si può accogliere la tesi rappresentata dal Segretario Comunale, in ordine alla compatibilità dell’Assessore Benfante a rivestire, contestualmente, l’incarico di Assessore comunale presso il Comune di Piana degli Albanesi ed il Comune di Belmonte Mezzagno. Pertanto, sarà cura dei sindaci procedere alla rimozione della causa di incompatibilità sopra rappresentata, al fine di impedire che il soggetto che svolga il doppio incarico contemporaneamente possa incorrere in possibili conflitti di interesse”.

Ma c’è di più. Perché il Dipartimento fa una importante precisazione: “La percezione dell’indennità da parte dell’amministratore, per il duplice incarico, costituisce violazione del comma 3 dell’articolo 6 della legge regionale 16/12/2008, numero 22, che prescrive: “In caso di cariche incompatibili, le indennità di funzione non sono cumulabili; ai soggetti che si trovano in tale condizione, fino al momento dell’esercizio dell’opzione o comunque sino alla rimozione della condizione di incompatibilità, l’indennità per la carica sopraggiunta non è corrisposta”. Tali costi, nonché l’eventuale fruizione di permessi per l’allontanamento dai luoghi di lavoro ed i relativi rimborsi sostenuti dai rispettivi Enti, comportano danno erariale per i medesimi”. Il Dipartimento ha dato dieci giorni di tempo per provvedere ad una decisione comune, altrimenti “questo Dipartimento regionale valuterà l’opportunità di adottare le iniziative di competenza per ricondurre il comportamento degli organi in indirizzo al rispetto della normativa vigente in materia”.

Sulla vicenda è intervenuto l’ex presidente del consiglio comunale di Piana degli Albanesi Alberto Petta: “Finalmente l’Assessorato alle Autonomie Locali si è pronunciato a tutela della verità, dei principi di legalità, correttezza e trasparenza, questa vicenda ci insegna che anche gli “scienziati” sbagliano e hanno tanto da imparare – dice Alberto Petta – Scriverò ancora all’Assessorato perché ritengo più corretta l’applicazione della decadenza, rispetto all’eventuale opzione che oggi sarebbe estremamente tardiva ed insufficiente. Sul piano politico, era doveroso da parte nostra intervenire e rimuovere questo paradosso. Una cosa inaccettabile soprattutto in questo momento in cui i cittadini a causa dell’emergenza coronavirus soffrono gravi problemi economici. Mi auguro che nelle prossime ora vengano restituiti questi soldi nelle casse del Comune da parte dell’incompatibile o da parte del sindaco responsabile. Noi continueremo a rimanere vigili e presenti nell’interesse dei nostri concittadini. Forse Benfante farebbe bene a dimettersi immediatamente”.

Anche da Belmonte si sono fatti sentire i consiglieri comunali Loredana Barrale, Fabio Chinnici, Sebastiano Dragotto e Federica Salerno. “Brutta tegola sul nostro Comune – scrivono i consigliere in una nota stampa – Il Dipartimento ha dichiarato incompatibile l’assessore Benfante che proprio ieri, e con una delibera di Giunta, aveva proposto il “Dissesto finanziario” dell’Ente. Una decisione attesa e sulla quale più volte, anche nell’ultimo consiglio comunale dell’8 aprile, avevamo provato a far ragionare il sindaco. L’incompatibilità di Benfante era chiara a tutti fin dall’inizio. Ascolto e collaborazione sono ingredienti imprescindibili per affrontare e superare il momento drammatico che vive la nostra comunità. Proprio nelle ultime settimane abbiamo proposto “Urgenti e indifferibili misure a sostegno delle famiglie e del tessuto economico belmontese” rimaste purtroppo inascoltate e bollate dall’incompatibile Assessore Benfante come inutili perché, a suo dire, “Tanto nessuno paga”. Abbiamo sollecitato “Adempimenti per la stabilizzazione del personale precario e contrattista del nostro Comune” e approvato il “Bilancio Consuntivo 2018”. Insomma, abbiamo più volte teso la mano al sindaco che, però, continua a dimostrare di volere amministrare in solitudine il nostro Comune”.

Ora tocca al sindaco di Piana degli Albanesi fare la prima mossa. La scorsa volta aveva dichiarato alla nostra redazione che “laddove si dovessero rappresentare o ravvisare dubbi o esigenze interpretative per quanto previsto dalla Legge Regionale in materia, sarà oggetto di opportuna valutazione giuridico-amministrativa tendere alla rimozione delle ipotesi suffragate con elementi probanti”.

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