“Ho sentito persone piangere al telefono mentre parlavano con me, padri di famiglia. Gente che non può perdere la dignità in questo modo”. Sono le parole di Totò La Corte, vice segretario regionale Snaf-Fna, il sindacato nazionale autonomo forestali. Il problema riguarda gli stipendi del lavoratori forestali che non sono stati ancora accreditati. A distanza di tre mesi. I lavoratori, infatti, non hanno ricevuto gli emolumenti di dicembre.
“E ci sono situazioni difficili e complesse – spiega La Corte – con persone che adesso sono rimaste davvero senza soldi e che stanno affrontando questi mesi difficili, chiusi in casa, senza potere nemmeno andare a comprare del cibo per la loro famiglia”. Anche gli stipendi di novembre non erano stati pagati regolarmente e sono stati saldati solo poco tempo fa con grave ritardo. “Come sindacato, chiediamo al governatore Nello Musumeci, all’assessore Edy Bandiera e al dirigente Mario Candore un atto di responsabilità in questo momento così difficile per l’intera comunità – dice La Corte – Da tempo ci dicono che sono in corso le procedure per gli accrediti degli stipendi, ma di questi soldi non c’è traccia”.
Poco prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus, la Regione siciliana con i sindacati, aveva avviato un tavolo di trattative per un’importante riforma del comparto: “C’eravamo anche noi come Snaf – sottolinea La Corte – Stavamo discutendo di questa riforma che sarebbe dovuta entrare in vigore ad aprile e comunque prima dell’inizio di questa nuova stagione. Ora è tutto fermo. E quindi andremo verso l’estate con tantissimi incognite e rischi. Ho paura che se questa emergenza sanitaria non dovesse cessare, c’è il rischio di abbandonare questo immenso patrimonio boschivo siciliano e lasciarlo alla mercé dei piromani che avranno la possibilità di colpire e distruggere tutto”. Poi i numeri.
“I forestali in servizio ad oggi sono poco più di 19 mila – dice La Corte – Ci sono persone che da 30 anni lavorano per la forestale attraverso contratti a tempo determinato che si rinnovano di anno in anno con grandissime difficoltà. Il problema è che in tre anni questa forza lavoro si dimezzerà, perché molti operai dovranno lasciare per raggiunti limiti di età. Noi chiediamo da tempo che tutti gli operai siano assunti a tempo indeterminato. Ma soprattutto si pensi ad un ricambio generazionale. Si rischia di perdere per sempre le conoscenze acquisite da questi operai che non potranno insegnarle a nessuno. I giovani servirebbero soprattutto nel comparto antincendio che sta soffrendo tantissimo la mancanza di personale”. Poi la richiesta finale: “Al Governo siciliano chiediamo anche un’altra cosa – dice La Corte – La possibilità di ricevere la disoccupazione agricola adesso, piuttosto che, come di consueto, a giugno. Sarebbe un ristoro per tante famiglie siciliane”.