Assessore al bilancio sia nel comune di Piana degli Albanesi che in quello di Belmonte Mezzagno. Nicolò Benfante, adesso, diventa un caso. A sollevare la questione, l’ormai ex gruppo consiliare (il consiglio comunale è stato sciolto qualche tempo) “Svegliati Piana”. Che ha raccontato la vicenda. Benfante, infatti, è stato chiamato dal sindaco Rosario Petta a ricoprire la carica di assessore al bilancio del comune arbereshe il 2 dicembre del 2019. Quasi tre mesi dopo, il 27 febbraio del 2020, Benfante ha accettato di ricoprire l’incarico, sempre come assessore al bilancio, anche presso il comune di Belmonte Mezzagno.
“Ancora una volta si agisce in spregio alle norme e con trovate a dir poco creative – dice Alberto Petta, ormai ex presidente del consiglio comunale di Piana degli Albanesi – È chiaro che una nomina del genere viola tutte le norme e gli orientamenti in tema di incompatibilità degli Amministratori locali. Pertanto al di là di quanto possa essere bravo o scienziato questo Benfante, abbiamo sempre combattuto la concentrazione delle cariche o delle poltrone. Peraltro cosa ancor più allarmante, questa condizione apre a una grave questione non solo su fronte dell’incompatibilità, ma anche di conflitto d’interesse. Per fare un esempio molto elementare se questo assessore si trovasse ad un tavolo della Città Metropolitana o regionale garantirebbe gli interesse di Piana o di Belmonte”?
Ed in effetti, a leggere una circolare inviata dal Dipartimento delle autonomie locali della Regione Siciliana, tra i casi di incompatibilità, c’è quello di avere il doppio incarico in due comuni. La norma di incompatibilità è la stessa che riguarda i sindaci e i consiglieri comunali. Insomma, a leggere il documento Benfante, accettando anche il ruolo a Belmonte Mezzagno, aveva poi cinque giorni dall’ultima deliberazione di convalida per scegliere in che comune esercitare il suo ruolo da assessore. E, prosegue la nota, dopo dieci giorni in cui non si è provveduto a fare questa comunicazione, l’assessore decade dal suo ruolo.
“Noi ci siamo sempre battuti per il rispetto e l’applicazione delle regole e della legalità pertanto ci siamo rivolti al segretario comunale e alle autorità preposte affinché vengano rimosse le cause dell’incompatibilità, che nel caso de quo implicano l’impossibilità di ricoprire due cariche contemporaneamente in due diversi comuni – conclude Alberto Petta – Tale fattispecie impone anche di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese in materia di trasparenza e di anticorruzione al momento della nomina”.
La replica è affidata al sindaco di Piana, Rosario Petta che si rivolge al suo ex presidente del consiglio comunale chiamandolo “cittadino”. “Le dichiarazioni mi sembrano alquanto sterili, puerili, banali, così come l’atteggiamento mostrato da “codesto” cittadino, pervaso da un evidente e sintomatico nervosismo che lo logora per la recente approvazione di un bilancio corredato per di più anche dal parere del Collegio dei Revisori favorevole“, dice Rosario Petta che poi, però, entra nel merito: “A me non risulta che a suo carico ci fossero requisiti di ineleggibilità ed incompatibilità. Anche a Belmonte l’assessore ha firmato le dichiarazioni previste per la nomina e tra i requisiti non sono state riscontrate le clausole sia di ineleggibilità sia di incompatibilità per la nomina de quo, pur dichiarando di essere Assessore in un altro ente. Ma laddove si dovessero rappresentare o ravvisare dubbi o esigenze interpretative per quanto previsto dalla Legge Regionale in materia, sarà oggetto di opportuna valutazione giuridico-amministrativa tendere alla rimozione delle ipotesi suffragate con elementi probanti”.
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